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Meloni e Anm, è scontro: "Riforma della giustizia una vendetta", "Per loro il nemico è il governo?"

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Il CdM dà il via libera alla riforma della giustizia che prevede, tra le altre misure, la separazione delle carriere e le toghe scendono subito sul piede di guerra.  "La logica di fondo del disegno di legge sulla separazione delle carriere e l'istituzione dell'Alta corte, si rintraccia in una volontà punitiva nei confronti della magistratura ordinaria, responsabile per l'esercizio indipendente delle sue funzioni di controllo di legalità", recita la nota dell'Associazione nazionale magistrati. A stretto giro di posta arriva la risposta, fulminante, della premier Giorgia Meloni.

"Gli aspetti allarmanti delle bozze del disegno di legge sono molteplici - spiega la Giunta esecutiva centrale dell'Anm -, leggiamo una riforma ambigua che crea un quadro disarmante. È una riforma che non incide sugli effettivi bisogni della giustizia, ma che esprime la chiara intenzione di attuare un controllo sulla magistratura da parte della politica, che si realizza essenzialmente con lo svilimento del ruolo e della funzione di rappresentanza elettiva dei togati del Csm e con lo svuotamento delle sue essenziali prerogative disciplinari, affidate a una giurisdizione speciale di nuovo conio". 

"Quella di oggi è una sconfitta per la giustizia, significa dar più potere alla maggioranza politica di turno, danneggiando innanzi tutto i cittadini - concluda la nota del sindacato dei magistrati -. Per assumere nuove iniziative e per avviare una mobilitazione importante, anche dai territori, abbiamo deciso di convocare un Comitato direttivo centrale di urgenza che si terrà il 15 giugno prossimo".

"Di che cosa dovrei vendicarmi con i magistrati? - domanda la Meloni durante una intervista sul Corriere.it. -Io non capisco perché si possa considerare una riforma del genere punitiva nei confronti dei pm, e trovo bizzarro che venga definita una vendetta. Io non considero la magistratura un mio nemico e a questo punto chiedo ai magistrati se non considerino il Governo un nemico".

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