Chico Forti "è innocente: chiedo il rilascio immediato": la lettera del fratello della vittima
"Chico è innocente. Chiedo l'immediato rilascio di Chico Forti". Inizia così la lettera che Bradley Pike, fratello di Dale, il 42enne che Chico Forti avrebbe ucciso nel 1998 a Miami e per cui è stato condannato all'ergastolo negli Stati Uniti dove ha scontato 24 anni di carcere prima del rientro in Italia.
La famiglia della vittima ha voluto esprimere la propria solidarietà alla madre 96enne dell'imprenditore trentino che ora è detenuto nel carcere di Verona. Forti si è sempre dichiarato estraneo al delitto di Dale Pike con cui era in trattativa per acquistare un resort di Ibiza dove Freddie Mercury aveva festeggiato i 41 anni. Le parole di Bradley Pike sono un tassello importante nella battaglia degli innocentisti e cadono in un momento che si divide tra l'euforia per il ritorno in Italia di Forti e le polemiche (anche politiche) relative alle dimostrazioni di vicinanza al detenuto da parte di vari esponenti della maggioranza di governo di centrodestra.
Interessante, nel merito, anche l'intervento di Aldo Di Giacomo segretario generale del Sindacato di polizia penitenziaria (Spp): "Il caso Chico Forti, di Ilaria Salis e quello che in queste ore sta interessando i media di Flippo Mosca, Luca Cammalleri e l'altra ragazza italiana (della quale non si conosce l'identità), detenuti in un carcere romeno, stanno alimentando una campagna per far rientrare i detenuti italiani nelle carceri di Paesi esteri. Ma attenzione alla superficialità ed emotività: le 2.058 persone di cittadinanza italiana che secondo l'annuario statistico del Ministero degli Esteri si trovano in istituti penitenziari esteri se rientrassero tutti farebbero collassare le nostre carceri già con un sovraffollamento vicino al 130% della capienza".
"Ci sono già 31 in attesa di estradizione mentre 1.166 sono i condannati e 861 in attesa di giudizio - aggiunge il sindacalista -. Quanto ai Paesi dove si trovano i nostri connazionali 1.471 sono nelle carceri degli stati membri dell'Unione europea, 231 in paesi europei ma fuori dall'Unione, 217 nelle Americhe, 24 nell'area del Mediterraneo e del Medio oriente, 12 nei paesi dell'Africa subsahariana e 114 tra Asia e Oceania. La maggior parte, 713, è rinchiusa nelle carceri tedesche, seguono poi quelle francesi, spagnole e croate, con 230, 229 e 157. Fuori dall'Unione, i paesi con più detenuti italiani sono il Regno Unito con 126, la Svizzera con 73, il Brasile e gli Stati Uniti con 33 e 31 e l'Australia con 27".
"Quanto ai casi come Chico Forti - conclude l'esponente del Spp - sono altri 30 gli italiani negli Usa, altri 17 in Ungheria e Mosca e altri 16 in Romania". Per Di Giacomo "il caso Forti continua ad alimentare polemiche politiche e legittime proteste tra i detenuti, a cominciare da quelli di Verona, per il trattamento da 'star'. Non vorremmo che diventasse un esempio su come trattare i detenuti italiani al rientro".