Gianfranco Micciché, divieto di dimora: uso illecito dell'auto blu
Scoppia il caso in Sicilia. Divieto di dimora a Cefalù (Palermo) per l’ex Presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè, oggi deputato regionale del Gruppo Misto, per avere usato l’auto blu in maniera irregolare.
È la misura cautelare a cui è stato sottoposto il politico a cui sono stati sequestrati anche 12 mila euro. L’accusa è di peculato, truffa aggrava ai danni dell’Ars e false attestazioni sulla presenza in servizio. Coinvolto nella inchiesta anche un suo collaboratore, che gli fa da autista. "Andrò a spiegare tutto ai magistrati - dice Miccichè all’Adnkronos - Io non credo di avere commesso atti illeciti. Se è un illecito dare un passaggio a mia moglie. Va bene, questo non posso negarlo. Forse ho fatto qualche leggerezza ma nulla di grave". Miccichè ha la villa al mare a Sant’Amborgio, a Cefalù, nel palermitano, dove trascorre tutta l’estate e dove vive anche durante l’anno. "Sto tornando a Palermo", dice all’Adnkronos. "Perché se resto a Sant’Ambrogio rischio magari l’arresto...".
E aggiunge: "Non vi è dubbio che potrei avere commesso qualche errore ma davvero non ci trovo niente di male. Se questo è peculato... Io non ho nulla da rimproverami, forse ho commesso, lo ripeto, qualche leggerezza". E ricorda che "per regolamento" l’ex Presidente dell’Ars ha in dotazione l’auto blu. Che adesso non avrà più. Nell’ambito della stessa indagine, il gip ha disposto l’obbligo di dimora nei comuni di Palermo e Monreale per l’assistente parlamentare con funzioni di autista di Miccichè, Maurizio Messina. Con la stessa ordinanza, inoltre, il gip ha disposto il sequestro preventivo di circa 24mila euro, considerati "profitto dei reati di peculato, truffa aggravata ai danni dell’Ars e false attestazioni". Queste ultime riguarderebbero la presenza in servizio del dipendente pubblico.