Carlo Nordio: "Festeggiamo il 25 aprile e abbiamo un codice penale fascista
"Festeggiamo la Liberazione ma abbiamo ancora un codice penale fascista". Carlo Nordio entra nel dibattito infuocato sul 25 aprile e lo fa a modo suo e dal suo punto di vista, quello di ministro della Giustizia.
Intervenendo al convegno "Detenuti senza dignità" organizzato dall'università Roma Tre sulla situazione delle carceri italiane, il ministro ed ex magistrato sottolinea: "Il nostro codice penale è quello firmato da Vittorio Emanuele III e Benito Mussolini, un codice 'fascista' sia pure scritto molto bene. Tra qualche giorno si celebrerà la festa della Liberazione, ispirata all'antifascismo, ma dobbiamo ricordare che abbiamo ancora quel codice, che tra l'altro gode di buona salute, mentre il codice intitolato all'eroe della Resistenza Vassalli è stato demolito e mal interpretato, un altro paradosso del nostro Stato".
"Noi abbiamo un sistema penale che è carcerocentrico", spiega Nordio a proposito del codice "fascista": "Come intendiamo agire? Abbiamo un sovraffollamento. Causa anche di suicidi". Il Guardasigilli ha ricordato come da parte sua vi sia "grandissima attenzione al tema del carcere" e quindi ha ricordato: "L'altro giorno abbiamo inaugurato alla Giudecca una mostra. Domenica prossima avrò il piacere di ricevere il Santo Padre sempre alla Giudecca". Vista la partecipazione all'incontro dell'Associazione nazionale magistrati e dell'Unione camere penali, il ministro ha spiegato: "Sono contento di questa convergenza. Come intervenire per la situazione carcere? Intando limitando la carcerazione preventiva. Soprattutto dobbiamo farlo per quelle persone, che hanno reati minori, facendo delle rimodulazioni affievolite. Abbiamo moltissime comunità pronte ad accogliere queste persone che sono nella fase finale della pena".
Nordio ha detto poi che in Italia "costruire nuovi carceri è molto complicato, non siamo come l'Arizona che si può realizzare un istituto in 6 mesi". Comunque - ha spiegato - "abbiamo scoperto molti padiglioni non utilizzati all'interno delle carceri e stiamo lavorando". Rispondendo alle domande del coordinatore dell'incontro, Riccardo Arena, Nordio ha aggiunto: "La liberazione anticipata lineare può suonare come una resa dello Stato. Un provvedimento svuota carceri non funziona. Perché liberare una persona senza un lavoro o che non l'abbia imparato è un rischio".
"Vanno trovati dei posti adatti, penso a delle comunità, dove i detenuti possono imparare un lavoro. Ed è chiaro che una persona con pochi mesi da scontare non ha interessi a evadere e può stare in comunità. Dobbiamo trovare una soluzione alternativa, inserire in comunità e dare una prospettiva. Le comunità di cui parlo sono già state individuate, sono pronte ad accogliere e retribuire questi detenuti. L'emendamento di cui dico esiste, è all'esame del Parlamento, potrebbe esser questione di settimane l'approvazione, poi dipenderà dal magistrato di sorveglianza".