Otto e Mezzo, il presidente Anm sbotta per il test psichiatrico alle toghe: "Chi lo stabilisce?"
Previsto e annunciato, il governo Meloni ha dato il via libera in Consiglio dei ministri al test psicoattitudinale per l'accesso in magistratura. "Nessuna lesa maestà, ma i magistrati hanno in mano le nostre vite", ha spiegato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nel corso della conferenza stampa che ha seguito i lavori a Palazzo Chigi.
E del test per magistrati se ne parla a Otto e Mezzo, il programma di Lilli Gruber in onda su La7, dove nella puntata di martedì 26 marzo ospite in studio c'è Giuseppe Santalucia, presidente dell'Associazione nazionale magistrati e fortemente contrario alla misura.
"Più che una sciagura è una norma simbolo, al di là dei contenuti e dei dettagli. Lo scopo è creare una suggestione nell'opinione pubblica: i magistrati hanno bisogno di un controllo psichico e psichiatrico, questo è il messaggio che si vuole far passare all'opinione pubblica", afferma derubricando la misura, sostanzialmente, a pura propaganda.
E ancora, aggiunge Santalucia: "La prova si è molto annacquata, perché l'esigenza è solamente simbolica: dire all'opinione pubblica che i magistrati non sono del tutto equilibrati. I controlli già ci sono".
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Quando la Gruber gli ricorda che simili test sono stati introdotti all'estero, ecco che replica: "Sì, in Francia furono inseriti nel 2009 e tolti successivamente perché ritenuti arbitrari. O il controllo è psichiatrico o il giudizio diventa arbitrario: chi stabilisce chi ha la personalità adatta a fare il magistrato? Se si tratta di un test psicoattitudinale, così come recita il testo approvato in CdM, non c'è nulla di più importante per misurarlo che il test scritto per l'accesso alla professione", conclude un piccatissimo Santalucia.
Otto e Mezzo, Santalucia contro il test psicoattitudinale per magistrati: qui il video
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