Barbera, "servono leggi su fine vita e coppie gay". La Consulta in pressing sul Parlamento
La Corte Costituzionale tira per la giacchetta la politica. Nella sua relazione annuale alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, il presidente della Consulta Augusto Antonio Barbera auspica che "ci sia un intervento del legislatore che dia seguito alla sentenza n. 242 del 2019 della Consulta (il cosiddetto caso Cappato), sul fine vita, sia un intervento che tenga conto del monito relativo alla condizione anagrafica dei figli di coppie dello stesso sesso (come già auspicato nelle due sentenze n. 32 e n. 33 del 2021)".
Davanti alle più alte cariche dello Stato, Barbera ha rivendicato l'attività dell'organo da lui presieduto: "Nell'anno passato sono state assunte 229 decisioni, contro le 270 del 2022", sottolineando come "fin dai primi anni di vita della Corte, non si è avvertita l'esigenza di introdurre forme di 'dissenting opinion'. La letteratura internazionale, peraltro, è concorde nel ritenere che, laddove questo istituto è stato introdotto, accanto a qualche effetto positivo ha riscontrato pesanti effetti negativi; su tutti, l'indebolimento dell'autorevolezza della decisione".
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"Ogni discussione sul tema - sia chiaro! - è pienamente legittima, ma, in assenza di una diversa normativa, va comunque rispettato - lo sottolineo con forza! - il 'segreto' della camera di consiglio, volto non a garantire sorpassati 'arcana imperii', ma istituto necessario per assicurare la libertà e l'indipendenza della Corte costituzionale".
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Le riflessioni del presidente della Consulta, ad ampio raggio, sono destinate però ad avere ripercussioni sul piano politico. Il 2023 è stato l'anno che ha visto in Italia "atroci casi di femminicidio, o registrato, comunque, numerose e ripugnanti violenze contro le donne", ha stigmatizzato il presidente. "Ed è stato anche - ha aggiunto - l'anno in cui oltre mille (una media di ben tre al giorno!) sono state le agghiaccianti morti sul lavoro". E ancora: quello appena passato "è stato anche l'anno in cui si sono verificate gravi calamità naturali alle quali non è talvolta estraneo il cambiamento climatico e comunque l'incuria di molte amministrazioni".
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Ma sono proprio le parole su figli delle coppie gay e fine vita quelle destinate a dividere ulteriormente centrodestra e centrosinistra, che sul tema hanno da sempre dimostrato di avere sensibilità opposte e molto difficilmente conciliabili.