Olindo Romano rompe il silenzio dopo il sì alla revisione: "Contentissimo"
"Sono contentissimo". Olindo Romano non nasconde la propria soddisfazione dopo la riapertura del processo sulla strage di Erba che lo vede insieme a Rosa Bazzi condannato all'ergastolo. Romano, spiega all'Agi l'avvocato e tutore Diego Soddu, è apparso "un po' spaesato". D'altronde, a 17 anni dalla strage potrebbe essere cancellata la condanna all'ergastolo. "Ora vogliamo l'assoluzione, non ci fermiamo, andiamo dritti verso l'obbiettivo" ribadisce Soddu.
Altrettanto fiducioso il sostituto procuratore di Milano Cuno Tarfusser: "La mia soddisfazione è professionale, perché la revisione è un fatto straordinario. Non la ritengo una mia vittoria, penso sia una vittoria per il sistema giustizia perché si apre uno spiraglio per un giusto processo con la rivisitazione di tutti gli elementi posti a carico di Olindo Romano e Rosa Bazzi, che secondo me sono inconsistenti. Prove che non provano nulla. O almeno di dubbia provenienza".
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Intervistato dal Messaggero Tarfusser si sofferma su uno dei buchi dell'inchiesta: le confessioni degli imputati. Su queste - tiene a precisare - "non ho mai usato la parola estorto e non la uso. Diciamo indotte. Arrivano dopo che hanno più volte detto di essere estranei ai fatti. Non credo alla malafede di nessuno. Credo che si siano addossati la responsabilità sulla base di una pressione alla quale era difficile resistere". Altri dubbi sono invece legati al riconoscimento di Mario Frigerio, scampato alla strage. "Il nome di Olindo - spiega il sostituto procuratore - gli viene fatto dagli inquirenti e secondo i neuropsichiatri, che hanno analizzato i verbali, questo non è un riconoscimento autentico".
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