Degni, "codice violato": intervengono i magistrati, cosa succede ora
Le parole del magistrato Marcello Degni su legge di bilancio e governo possono costargli care. Lo dimostra la decisione dell'Associazione magistrati della Corte dei Conti, che in una nota ha comunicato il deferimento del consigliere Degni al collegio dei probiviri per aver violato il codice di condotta. Nel comunicato, l'Associazione afferma che "in merito alle esternazioni rese a titolo personale dal consigliere Marcello Degni, magistrato di nomina governativa, attraverso i social network e riportate dagli organi di stampa, rappresenta di avere deliberato, a norma dell'art. 5 dello Statuto, il deferimento al collegio dei probiviri per condotta che viola l'art. 6 comma 3 del Codice deontologico".
Degni è finito nella bufera per via di un post in particolare. Un post nel quale rimpiangeva il fatto che "potevamo farli sbavare di rabbia", in riferimento alla manovra e al governo. L'articolo che invece il magistrato avrebbe violato, secondo l'Associazione, prevede che "fermo il diritto alla piena libertà di manifestazione del pensiero, il magistrato si ispira a criteri di equilibrio e misura nel rilasciare dichiarazioni ed interviste ai giornali e agli altri mezzi di comunicazione di massa".
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Intanto, intervistato da La Stampa, Degni si è difeso dicendo: "Stavo solo commentando la Manovra. L'opposizione non doveva ritirare gli emendamenti". E ancora: "Avete letto quello che ho scritto? Non mi sembra che contenesse cose particolari. Ho solo espresso il rammarico perché l'opposizione avrebbe potuto sfruttare di più gli strumenti del diritto parlamentare per marcare meglio la maggioranza sulla manovra".
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