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Occupazioni, per i proprietari di casa cambia tutto: per gli abusivi la pacchia è finita

Fabio Rubini
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Tempi duri per gli occupatori abusivi di case e capannoni. Prima il decreto legge del governo, poi la sentenza della Cassazione che di fatto costringe chi occupa a risarcire sempre e comunque i danni al proprietario dell’immobile. Un uno-due micidiale che potrebbe avere conseguenze importanti da Nord a Sud del Paese. E che potrebbe finalmente arginare una piaga che riguarda migliaia di proprietari costretti non solo a subire una presenza indesiderata in una loro proprietà, ma anche di doversi sobbarcare tutte le spese per rimettere in ordine quello che gli occupanti distruggono.

I fatti riguardano una società che nella sua ragione sociale ha la locazione di immobili. Uno di questi era stato occupato e danneggiato. Dopo la solita trafila processuale il caso era approdato alla Corte d’Appello di Trieste che- tra lo stupore e l’indignazione dei proprietari - aveva stabilito che gli occupanti non dovessero versale un solo euro di risarcimento al proprietario.

Questo perché, secondo le toghe triestine, si era manifestata una «carenza probatoria in merito all’interesse dei proprietari rispetto alla sussistenza di un diverso utilizzo fruttifero dei medesimi, incorrendo in un manifesto errore di interpretazione della giurisprudenza più recente in materia, con conseguente contraddizione». Cioè, se tu hai un immobile, ma te ne disinteressi, se te lo occupano non puoi chiedere i danni.

 

 

IL RIBALTAMENTO - La Corte di Cassazione, invece, ha ribaltato completamente la sentenza, ponendo l’accento su quella che ritiene un’impostazione sbagliata della sentenza della Corte d’Appello civile triestina e disponendo che il proprietario di una casa occupata abusivamente debba sempre essere risarcito, indipendentemente dall’uso o dal non uso dell’immobile in questione. Nel suo dispositivo la Cassazione ha fatto anche di più. Intanto ha rimandato alla Corte d’Appello di Trieste (che dovrà avere una composizione differente) il procedimento, con il preciso compito di stabilire l’entità del danno subito dall’occupazione. Di più, ha anche disposto che qualora i proprietari non riuscissero, carte alla mano, a quantificare il danno, esso dovrà essere stabilito sul parametro dei canoni di locazione del mercato.

L’episodio ha fatto esultare anche il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini, che da anni si batte contro la piaga delle occupazioni abusive: «Si tratta di una svolta importante che va nella stessa direzione del decreto approvato pochi giorni fa dal governo sulle occupazioni abusive, grazie alle misure fortemente volute dalla Lega. Questa sentenza - chiude Salvini è un bel segnale di legalità e giustizia».

 

 

IL NUOVO REATO - Come detto c’è poi il capi tolo che riguarda l’ultimo decreto sicurezza che, tra le altre cose, contiene pure un giro di vite sulle occupazioni abusive. Nel testo vie ne previsto un reato specifico per questo tipo di comportamento. La nuova fattispecie si chiama “Occupazione arbitraria di immobili destinati a domicilio altrui” e prevede la reclusione dell’occupante abusivo da due a sette anni (prima era da uno a tre anni e una multa da 103 a 1.032 euro). Il nuovo reato, però, contiene anche una norma per velocizzare la liberazione degli immobili. Se, infatti, l’occupante abusivo collabora all’accertamento dei fatti e lascia volontariamente lo stabile occupato, non verrà perseguito penalmente. Ma solo civilmente per i danni arrecati.

La stretta contro le occupazioni abusive, però, non si ferma all’aggravio della pena detentiva. La norma stabilisce anche che, nel caso in cui l’abitazione occupata sia l’unica a disposizione del proprietario, le forze dell’ordine che hanno ricevuto la denuncia avranno la possibilità di sgomberare direttamente l’immobile illegalmente occupato. Toccherà poi sempre a un giudice confermare o meno lo sgombero forzato. Un cambio di rotta deciso, che nelle intenzioni del governo dovrebbe servire non solo a bloccare le occupazioni abusive, ma anche l’odioso racket che vi sta dietro. A Milano - ma non solo nel capoluogo lombardo- da anni la Procura indaga sulla correlazione esistente tra alcuni centri sociali e un vero e proprio mercato delle case sfitte, che nottetempo vengono prese d’assalto da bande che poi le subaffittano ad altri. Il tutto ovviamente in maniera illegale. Queste nuove regole e la sentenza della Corte di Cassazione potrebbero davvero segnare una svolta per tutti quei proprietari che si sentono danneggiati dai delinquenti e beffati dalla giustizia. 

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