Apostolico, “un caso anche ad Arezzo?”: la lettera che solleva il caso
In merito a questo articolo riceviamo e pubblichiamo la richiesta di rettifica da parte del presidente del tribunale di Arezzo, Valentino Pezzuti:
"In relazione all'articolo pubblicato il 15 ottobre 2023 nel sito www.liberoquotidiano.it" dal titolo “Apostolico, un caso anche ad Arezzo?: la Iettera che solleva il caso", in qualità di Presidente del Tribunale presso il quale presta servizio il dott. Federico Pani, ritengo opportuno esercitare il diritto sancito dall'articolo 8 della Iegge 8 febbraio 1948 n. 47, per chiedere le necessarie rettifiche.
Nell'articolo viene infatti riferito che il dott. Pani "in passato avrebbe condiviso sulla sua pagina Facebook un sondaggio sulla concessione dell'autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini". Si tratta di un evidente equivoco perché il contenuto condiviso dal dott. Pani non è un sondaggio, ma un video realizzato dal blog satirico "www.spinoza.it" teso a ironizzare sulle modalità con le quali un movimento politico (5 Stelle) era solito organizzare sondaggi nella piattaforma “Rousseau”.
Che si tratti non di un sondaggio vero, ma di una mera creazione ispirata da volontà satirica, è di palese evidenza sia osservando le possibili risposte al sondaggio (volutamente contorte), sia guardando per intero il video in questione: infatti, dopo la selezione della risposta, veniva scherzosamente richiesto all'utente il superamento di una serie di prove articolate e ironiche per poter validare il voto. È del tutto evidente, quindi, che la condivisione di un video satirico non possa corrispondere né all'espressione di una qualche opinione politica, né men che meno alI'appartenenza a una parte politica.
Credo fermamente che i magistrati debbano non soltanto essere imparziali ma anche apparire tali, ma nel caso riportato nell'articolo non si ravvisa affatto una situazione simile a quella riportata dalle cronache recenti, cui si fa riferimento nel titolo. M_DG.Tribunale di AREZZO - Prot. 18/10/2023.0002961.U Mi preme fare presente che il dott. Pani, il quale crede in questi valori e li applica quotidianamente, è un magistrato che nell'esercizio delle sue funzioni si è sempre distinto ed è da tutti unanimemente apprezzato, anche dal foro di Arezzo, per il suo rigore, la sua indipendenza e la sua imparzialità".
"Desideriamo esprimere la preoccupazione per le esternazioni politiche fatte da un Giudice del Tribunale di Arezzo, Dott. Federico Pani, nei confronti del Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e Trasporti": il Comitato pro Matteo Salvini lo ha scritto in una lettera indirizzata al presidente dello stesso Tribunale, Valentino Pezzuti.
Le esternazioni cui si fa riferimento nella lettera sarebbero state pubblicate dalla testata Informarezzo e, secondo il comitato, "evidenziano come ci sia un’attività politica da parte dello stesso magistrato che inficia il suo requisito di imparzialità". Il giudice in questione, come si legge in un articolo intitolato "C’e’ un caso Apostolico anche ad Arezzo?" su Informarezzo, in passato avrebbe condiviso sulla sua pagina Facebook un sondaggio sulla concessione dell’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini.
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"Il magistrato 'esercita le funzioni attribuitegli con imparzialità'. Così si apre l’art. 1 del decreto legislativo 23 febbraio 2006 n. 109 - si legge ancora nella lettera del Comitato -. Il principio è valorizzato anche nel c.d. codice etico approvato dall’Associazione Nazionale Magistrati il 13 novembre 2010, al cui art. 9 si legge: 'Il magistrato rispetta la dignità di ogni persona, senza discriminazioni e pregiudizi di sesso, di cultura, di ideologia, di razza, di religione. Nell’esercizio delle funzioni opera per rendere effettivo il valore dell’imparzialità, agendo con lealtà e impegnandosi a superare i pregiudizi culturali che possono incidere sulla comprensione e valutazione dei fatti e sull’interpretazione ed applicazione delle norme. Assicura inoltre che nell’esercizio delle funzioni la sua immagine di imparzialità sia sempre pienamente garantita. A tal fine valuta con il massimo rigore la ricorrenza di situazioni di possibile astensione per gravi ragioni di opportunità'". Alla fine della lettera, il Comitato scrive: "Quanto sopra premesso, desideriamo conoscere quali provvedimenti intenda adottare nei confronti del magistrato in questione".
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