Mensa dei poveri, condannata Lara Comi: "Sentenza incomprensibile"
Lara Comi è stata condannata a 4 anni e 2 mesi nell’ambito del maxi processo riguardante il caso Mensa dei poveri. L’eurodeputata di Forza Italia è coinvolta insieme ad altre sessanta persone ed è tra le undici che sono state condannate, mentre le altre cinquanta sono state assolte “perché il fatto non sussiste”. Comi era presente in aula e ha quindi assistito ai giudici che hanno accolto la richiesta dei pm di 4 anni per corruzione di incaricato di pubblico servizio, false fatture e truffa ai danni dell’Europarlamento.
Quest’ultima è legata a un contratto stipulato per un suo collaboratore nel periodo 2016-17. Un’altra imputazione per truffa è invece caduta perché il fatto non costituiva reato. Inoltre per la Comi è stata disposta l’interdizione dai pubblici uffici e l'incapacità di trattare con la pubblica amministrazione per 5 anni: disposta anche la confisca di 28.700 euro. "Continuerò a difendermi, parlerò a tempo debito, non commento oltre”, sono le uniche parole che ha rilasciato ai cronisti l’eurodeputata di Forza Italia. Nel novembre del 2019 era finita agli arresti domiciliari, poi revocati e adesso è arrivata la condanna in primo grado.
Insieme alla Comi è stato condannato a un anno e un mese anche Diego Sottani, ex deputato di Forza Italia. Assolti invece Pietro Tatarella e Fabio Altitonante, che sono rispettivamente l’ex vice coordinatore lombardo di Forza Italia e l’ex consigliere regionale lombardo. Tra gli assolti figura anche Paolo Orrigoni, ex patron dei supermercati Tigros: la stessa società è uscita indenne dalla vicenda. “È una sentenza incomprensibile - ha commentato l’avvocato della Comi - che lascia perplessi. È caduto tutto l’impianto accusatorio tranne le accuse alla mia assistita che non sono riscontrate da alcun elemento”.