Zaki condannato, il grido disperato della madre fuori dal tribunale
La notizia peggiore è arrivata: Patrick George Zaki è stato condannato a tre anni di carcere. Lo studente dell'università di Bologna è accusato dall'Egitto di "diffusione di notizie false dentro e fuori il Paese" e di avere scritto un articolo nel 2019 sulle discriminazioni subite dai copti egiziani. Il ragazzo, hanno fatto sapere gli attivisti su Twitter, è stato arrestato mentre si trovava in tribunale e sarà ora trasferito di nuovo in carcere. Disperata la mamma, che, mentre il figlio veniva portato via attraverso un'uscita secondaria dell'aula del tribunale del Palazzo di Giustizia di Mansura, gridava: "Mio Dio me l'hanno preso, mio Dio me l'hanno preso, mio Dio me l'hanno preso". La donna ha potuto vedere il figlio passare dietro una fitta grata visibile da una finestra del ballatoio del terzo piano che affaccia su un angusto cortile.
Altrettanta indignazione per un verdetto inappellabile è stata espressa dall'avvocato egiziano Negad el Borai. Il legale ha annunciato il suo ritiro dal Dialogo nazionale in segno di protesta contro la condanna. "Ho accettato di aderire al Dialogo nazionale come volontario nel mio tentativo di colmare il divario tra il movimento egiziano per i diritti umani e tra lo Stato, i partiti e le istituzioni - ha scritto su Facebook - ma non sono riuscito nella mia missione. Mi scuso per questo fallimento e annuncio il mio ritiro definitivo dal lavoro pubblico. Quando una persona fallisce, deve farsi da parte".
La vicenda risale al 2020, quando lo studente è stato arrestato tra il 7 e l'8 febbraio. Il caso giudiziario dura da più di tre anni, di cui 22 mesi passati in carcere. Ma Giorgia Meloni è pronta a trovare una soluzione: "Il nostro impegno per una soluzione positiva del caso di Patrick Zaki non è mai cessato, continua, abbiamo ancora fiducia", ha fatto sapere alla famiglia del giovane.