Immigrazione, la giudice anti-Cav riapre la rotta balcanica
La giudice Damiana Colla era già “famosa” per alcuni pronunciamenti pro-migranti e soprattutto per aver considerato non diffamatori alcuni articoli che definivano Silvio Berlusconi “delinquente, terrorista, malavitoso” tra le altre cose. Adesso Il Giornale dà conto dell’ultima decisione della giudice Colla, che è destinata a far discutere: ha infatti condannato il Viminale a risarcire 100 euro al giorno (18.200 in tutto) un ex militare pachistano che era stato rimandato in Slovenia e poi fino in Bosnia.
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Un’ordinanza che ha reso vani gli sforzi della polizia di frontiera di Trieste, che cerca come può di tamponare la rotta balcanica. Il clandestino pachistano era arrivato nel capoluogo friulano il 17 ottobre 2020: i militari lo avevano intercettato e rimandato in Slovenia. Il 17 aprile 2021 riesce però a rientrare a Trieste attraverso la stessa rotta e arriva fino a Brescia, dove ottiene lo status di rifugiato. Qualche mese più tardi con l’aiuto degli avvocati dell’Asgi il pachistano ha chiesto il risarcimento dei danni al Viminale.
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Il motivo risiede nella “pratica di riammissione informale con cui le autorità italiane lo hanno respinto in Slovenia nonostante egli avesse manifestato la volontà di domandare protezione internazionale”. La giudice Colla ha quindi condannato il Viminale a risarcire l’ex militare pachistano, che aveva “lasciato il Paese d’origine nel 2018 dopo essere rimasto ferito in un attacco del gruppo terroristico Tehrik-i-Taliban Pakistan, temendo ritorsioni sia da parte degli estremisti sia da parte dell’esercito, di cui era membro”.