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Bibbiano, l'assoluzione di Foti travolge Schlein: ecco perché tace

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Con Claudio Foti assolto in Appello, il Pd tanto per cambiare diventa una polveriera. Al centro ancora una volta le contraddizioni interne. Le sorti dello psicoterapeuta di Bibbiano, il comune finito nel mirino per le accuse di affidamenti illeciti di minori, sono dunque state ribaltate dalla Procura. Tutte le accuse a suo carico sono cadute. E pensare che solo qualche anno fa l'attuale segretaria del Pd Elly Schlein - in quanto vicepresidente della Regione Emilia Romagna - annunciò pubblicamente che "in situazioni così drammatiche siamo abituati a parlare con i fatti", e che dunque la Regione si riteneva "parte offesa". Da qui la decisione di costituirsi parte civile nel processo.

 

 

"Solo ora, con le richieste di rinvio a giudizio - spiegò all'epoca dei fatti-, è possibile presentare formalmente la costituzione". E ancora: "Siamo abituati a fare quello che diciamo, soprattutto quando si tratta di fatti drammatici che coinvolgono minori e famiglie. La regione si considera parte lesa e, se verranno riconosciute le responsabilità ipotizzate, ci aspettiamo condanne piene e senza sconti per nessuno".

 

 

Parole non dimenticate dagli ex piddini dal calibro di Matteo Renzi e Carlo Calenda. Il motivo è semplice: il Pd - spiega Il Giornale - non avendo una cultura garantista e avendo spesso usato le accuse processuali contro gli avversari politici, finisce sempre per lasciare al proprio destino chi, tra i suoi, incappa nella scure violenta delle inchieste. E così, Schlein preferisce tacere e puntare i fari su un’altra attuale inchiesta, quella che ha portato in carcere cinque poliziotti di Verona con l’accusa di abusi, torture e lesioni contro persone sottoposte alla loro custodia. Una scelta non casuale visto che nel mirino ci finisce la volontà, annunciata dall’esecutivo, di modificare il reato di tortura. 

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