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Magistratura, l'sms inviato per errore svela il concorso truccato

 Toghe

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Una truffa dietro il concorso per diventare magistrato. A svelare il trucco, Francesco Lo Voi. Il procuratore capo di Roma, in occasione di un convegno organizzato nella sede della Corte dei conti del Lazio in cui si parlava del reato di abuso d’ufficio, ha portato a galla l'ultimo imbroglio. "Stavano truccando il concorso (la prova scritta sostenuta lo scorso luglio ndr) in magistratura ordinaria rendendo riconoscibile il tema in una delle tre discipline, informando uno dei commissari del concorso del segno identificativo dello scritto", ha spiegato l'accaduto che ha visto protagoniste due persone.

 

 

La prima, un ragazzo con il desiderio di indossare la toga. La seconda, Francesco Astone, professore dell’Università di Messina e commissario d'esame. La messa in pratica era semplice: lasciare un segno nel compito per renderlo riconoscibile. Peccato però che "per errore il messaggio con il segno identificativo è stato trasmesso sul telefono di un altro commissario — ha raccontato il procuratore —. Quest’ultimo ha denunciato quanto avvenuto e nel giro di pochi giorni abbiamo identificato i protagonisti". Il lavoro dei carabinieri del Nucleo investigativo di via In Selci è riuscito a ricostruire l'intera vicenda.

 

 

Ora però il dubbio è solo quale reato contestare ai due. In caso di scambio di denaro si sarebbe trattato di corruzione, ma gli investigatori non hanno trovato traccia di mazzette. "Se non avessimo avuto il reato di tentato abuso d’ufficio un fatto come questo che a me appare grave, non avremmo potuto fare nulla", ha concluso Lo Voi. E il dibattito è destinato a proseguire.

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