Anarchici violenti, gli italiani non hanno paura di voi. L'analisi di Andrea Pasini
Non dobbiamo sottovalutare la pericolosità dei gruppi anarchici violenti. Le istituzioni competenti sulla sicurezza della nostra Repubblica hanno già alzato la soglia di attenzione verso questi gruppi sovversivi. Gruppi che ormai da qualche mese stanno cercando, tramite lettere di minacce, manifestazioni violente, immagini raffiguranti il Presidente e Ministri della Repubblica che vengono tacciati come gli assassini di Alfredo Cospito e slogan violenti che inneggiano alla violenza e alla lotta contro lo Stato, di minacciare la nostra Nazione.
L’ultima manifestazione è avvenuta all’esterno della Cassazione dove la Corte si stava pronunciando sulla revoca del 41 bis all’anarchico Cospito. I giudici di Cassazione non si erano ancora pronunciati a proposito del ricorso dell’uomo, ma gli anarchici violenti, compagni di Cospito, avevano già pianificato una delle azioni con le quali da tempo stanno cercando di minacciare le istituzioni. "Abbiano dimostrato che è possibile avvicinarsi ai palazzi del potere e colpire", ha scritto sul web il "Gruppo di Solidarietà Rivoluzionaria - Consegne a domicilio Fai/Fri" per rivendicare l’ordigno collocato all’ingresso del Tribunale di Pisa e disinnescato dagli artificieri di Firenze. Lo aveva individuato un passante che ne ha segnalato la presenza alla guardia giurata del tribunale, la quale ha poi avvertito la polizia. Il congegno non è esploso solo perché le fiamme appiccate alla carta usata come miccia si sono estinte prima di raggiungere il petardo.
Questa gente è oggettivamente pericolosa per l’incolumità delle istituzioni e dei cittadini e va combattuta e fermata con risolutezza e senza indietreggiare di un passo. Gli anarchici violenti rappresentano un serio pericolo per la sicurezza pubblica. Lo Stato deve fermare al più presto questi criminali che, con la violenza, l’intimidazione e il ricatto, vogliono imporre le loro idee malsane.
Queste sono le parole con le quali viene rivendicata l’azione criminale di questi individui: "La notte del 21 febbraio abbiamo collocato un ordigno esplosivo nella porta di servizio del Tribunale di Pisa", si legge nella rivendicazione che è stata accompagnata da un testo sulla nascita della Fai, la Federazione anarchica informale. "Non sappiamo se la deflagrazione sia avvenuta, ma ci teniamo a sottolineare che quest’azione assume un’importanza non da poco: abbiamo dimostrato che è possibile avvicinarsi ai palazzi del potere e colpire", continua la rivendicazione. Sulla vicenda sono in corso le indagini della Digos della questura, coordinate dalla Procura della Repubblica di Pisa.
Sono certo che gli inquirenti al più presto sapranno dare un nome e un volto al criminale o ai criminali che hanno cercato con questo gesto terribile di fare una strage di innocenti. Sono certo che le Forze dell’Ordine e la Magistratura sapranno scovare, arrestare e processore tutta questa gentaglia che sta attentando alla sicurezza della nostra Repubblica.