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Messina Denaro "non si è consegnato": cosa svela il viagra

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Matteo Messina Denaro non si è consegnato. Parola di Rosalba Di Gregorio. L'"avvocato del diavolo", chiamata così per aver difeso tra gli altri Bernardo Provenzano, dice la sua sulla cattura dopo una trentennale latitanza. Tanti i misteri su cosa e come gli agenti abbiano trovato il boss mafioso, nascosto nella sua Castelvetrano. "Non si è fatto catturare, lo dico anche per un dettaglio che potrà sembrare banale: se si fosse consegnato avrebbe avuto l’accortezza di far sparire dal covo almeno il Viagra".

 

 

La ragione è chiara: "Può sembrare una battuta, ma quel tipo di ritrovamento fa fare una malafiura (una brutta figura) nell’ambiente e cozza con una certa immagine. Inoltre credo che dietro l’arresto ci sia un lavoro pazzesco degli inquirenti". Per di più, prosegue la penaliste sulle colonne del Corriere della Sera, "non credo ad ipotesi complottistiche come quelle fatte da Scarpinato e altri. Penso piuttosto che sia progressivamente crollato il suo sistema di autodifesa, visto anche l’aggravarsi della malattia".

 

 

Motivo, questo, per cui difficilmente entrerà nel collegio di difesa di Messina Denaro. Al momento il boss è difeso dalla nipote Lorenza Guttaduro. La donna ha fatto praticantato proprio dalla Di Gregorio. Che questo sia un modo per aggirare il 41 bis, segnalando una falla nella norma come credono in diversi? "Mi sembra una fesseria - lo esclude -. Nessuno di noi avvocati che seguiamo clienti al 41 bis, sebbene ci sia il divieto di essere intercettati, ha mai pensato che quando vai a fare il colloquio non ti stanno registrando. Non è come per i familiari in cui, per legge, è previsto che tutto venga video-registrato, mentre quelli dei legali non dovrebbero esserlo. Ma francamente sono veramente pochi a crederci. Per il resto non esiste una norma, anche di tipo deontologico, che impedisca a un avvocato di difendere un parente". E Messina Denaro lo dimostra.

 

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