Messina Denaro, bomba dell'ex pm: "Non lo volevano prendere davvero"
"Le indagini sulle ricerche di Matteo Messina Denaro furono totalmente ostacolate": a parlare, ora che il boss è stato catturato, è Teresa Principato, magistrato in pensione dal gennaio 2022. Si tratta della donna che per nove anni ha dato la caccia al superboss mafioso. Sentita da La Stampa, ha raccontato: "Ogni volta che si alzava il livello, ad esempio sulla massoneria, in molti, e fu per me una grossa delusione, non dico che avessero paura ma cominciavano a non crederci più (per esempio sui collaboratori che stavamo sentendo) nonostante in otto anni di lavoro alla Dda di prove sulla mia professionalità ne avessi seminate".
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L'ex magistrato ha parlato di "ostacoli frapposti nonostante gli scenari della cattura fossero molto promettenti". La Principato lasciò la procura di Palermo nel 2018 e poi passò alla direzione nazionale antimafia per quattro anni. Parlando dell'addio alla procura, ha spiegato: "Considerato l’atteggiamento tenuto nei miei confronti da alcuni colleghi e responsabili dell’ufficio giudiziario dell’epoca me ne andai via, insalutata ospite". E ancora: "Ero arrabbiata, delusa. Tanto da pensare che non ci fosse la reale volontà di catturare il latitante". Scendendo nei dettagli, l'ex pm ha fatto riferimento a un episodio in particolare che le ha fatto venire dei sospetti sulla reale intenzione di catturare il boss: "Seguivamo un capomafia, Leo Sutera. Appena uscito dal carcere incontrò Messina Denaro. Aveva anche il compito di farlo incontrare con due mafiosi palermitani. Fotografammo Sutera in un casolare mentre da sotto una pietra estraeva un pizzino del latitante. Lo lesse e lo rimise al suo posto". E ancora: "Eravamo tutti certi che ci avrebbe potuto portare da Messina Denaro".
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Peccato, però, che qualcosa andò storto: "I colleghi che investigavano sul territorio agrigentino volevano arrestarlo in un’altra operazione, ma cosi ci avrebbero bruciato. Ne parlai col procuratore capo di allora. Mi chiese se fossi certa, del contenuto delle intercettazioni consegnatemi dal Ros. Confermai, ma non si convinse e successe un’altra cosa strana". A questo punto la Principato ha rivelato che l'uomo "si recò in aula bunker dove venivano effettuate le intercettazioni sulle ricerche del boss. Chiese a un ufficiale di sapere se ve ne fossero di interesse". Una cosa insolita, a suo dire. Alla fine le chiese se riuscisse a catturare Messina Denaro in una settimana, altrimenti non se ne sarebbe fatto nulla. Infine sulla cattura del boss, ha detto: "Non credo si sia consegnato. Certo – senza nulla togliere al lavoro di alcuni – era stanco, aveva abbassato le difese".
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