Matteo Messina Denaro arrestato: mafia, il colpo storico di Meloni e Nordio
Il boss mafioso Matteo Messina Denaro è stato arrestato dai carabinieri del Ros, dopo 30 anni di latitanza. L'inchiesta che ha portato alla cattura del capomafia di Castelvetrano (Tp) è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido. Messina Denaro era considerato la "Primula rossa" di Cosa Nostra, imprendibile. L'unico vero erede di Totò Riina.
Secondo le prime indiscrezioni, i Carabinieri del Ros, del Gis e dei comandi territoriali della Regione Sicilia hanno catturato il superlatitante grazie a un blitz condotto all'interno di una struttura sanitaria a Palermo dove si era recato per sottoporsi a terapie cliniche. La struttura in questione, secondo quanto si apprende, sarebbe la clinica Maddalena.
Una notizia clamorosa, dall'impatto anche mediatico e d'immagine incalcolabile nell'ottica della guerra dello Stato alla criminalità organizzata. E un punto a favore del Ministero della Giustizia, retto da Carlo Nordio, e del Viminale guidato da Matteo Piantedosi. Le indagini, ovviamente, partono da molto lontano e hanno visto coinvolti decine di ministri e centinaia di uomini delle forze dell'ordine. Politicamente, è innegabile che per il governo di Giorgia Meloni, che da sempre rivendica la centralità della lotta contro la mafia nell'agenda di Fratelli d'Italia, sia una giornata memorabile, così come per l'Italia intera.
Tra i politici, tra i primi a commentare c'è l'ex ministro degli Interni Matteo Salvini: "È con profonda emozione che ringrazio le donne e gli uomini dello Stato che non hanno mai mollato, confermando la regola che prima o poi anche i più grandi criminali in fuga vengono braccati e assicurati alla Giustizia. È una bella giornata per l’Italia e che serve da ammonimento per i mafiosi: le istituzioni e i nostri eroi in divisa non mollano mai".