Sallusti: magistrati impuniti più dei ladri, Carlo Nordio pensaci tu
C'è un rumeno maldestro ladruncolo d'auto che a Vicenza giorni fa ha tentato, con scarso successo, di rubare tre auto. Pizzicato, è stato portato in cella. Con il nuovo codice penale - la riforma Cartabia - per procedere occorrono le denunce delle parti lese, i proprietari delle auto. Ma, complici le festività natalizie, la polizia fatica a raccoglierle. Si arriva così in aula, la difesa contesta dei vizi di forma nelle denunce e il giudice ordina la scarcerazione e dà novanta giorni di tempo per sistemare le cose. Per gli oppositori della riforma della Giustizia è grasso che cola: «Tutti fuori ovunque» (tutti chi? Dove?) titola il Fatto Quotidiano a nome del Sistema perverso della magistratura, che di farsi riformare non ne vuole sentire parlare.
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La cosa avrebbe un minimo di senso se fosse vero che prima dell'entrata in vigore della Cartabia tutti i ladri d'auto, ma anche i borseggiatori e i topi di appartamento, insomma i microcriminali, una volta presi passavano il resto dei propri giorni in cella fino a fine pena. Va bene tutto, ma una balla del genere è davvero troppo anche per il più in malafede dei giornalisti, per il più fazioso dei magistrati. L'eterna lotta tra guardie e ladri, nel campo dei piccoli reati, è impari proprio perché le guardie si fanno un mazzo così per acciuffare un ladro che quasi regolarmente il giorno dopo torna libero in quanto un magistrato, non la Cartabia, ne dispone la scarcerazione in attesa di processo. Chiunque negli ultimi trent'anni abbia frequentato una Questura ha riempito il taccuino di lamentele da parte delle forze dell'ordine demoralizzate dal fatto che il loro lavoro viene regolarmente vanificato dai giudici. Sfido qualsiasi collega a sostenere il contrario.
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Solo nello spaccio - dato preso da una relazione parlamentare 2020 - il 32 per cento degli arrestati non ha mai passato neppure un giorno in galera, come ben sa chi è costretto a vivere in quartieri degradati. Altro che «Allarme delitti impuniti». Qui di impunita c'è la magistratura che non ha mai pagato dazio per avere, tra l'altro, lasciato per decenni impunita la microcriminalità perché perseguirla seriamente non dava punteggio per la carriera. Auguriamoci che il ministro Nordio, nella sua azione riformatrice, non si lasci intimidire da quattro ballisti senza scrupoli.