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Alpini e molestie a Rimini, verso l'archiviazione. FdI: "Chiedete scusa"

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Si è già chiuso, almeno dal punto di vista giudiziario, il caso delle (presunte) molestie degli Alpini a danno di varie ragazze al raduno di Rimini dello scorso maggio. La Procura della Repubblica della città romagnola ha chiesto l'archiviazione riguardo all'unica denuncia pervenuta, quella di una 26enne che si era sentita oggetto di attenzioni moleste da parte di tre uomini durante l'adunata delle Penne nere.

La richiesta di archiviazione, confermata dalla procuratrice capo, Elisabetta Melotti, riguarda un fascicolo d'indagine iscritto con l'ipotesi di molestie e contro ignoti. Autori ignoti che tali sono rimasti e per i quali "la non identificazione" ne ha prodotto la richiesta di archiviazione da parte della Procura. "Non sono stupita della richiesta di archiviazione - ha detto l'avvocato che rappresenta la vittima -. Nella denuncia abbiamo dato tutti i dati in nostro possesso ma è ovvio che tra tante persone presenti quel giorno in piazza a Rimini identificare i tre autori è un'impresa alquanto difficile. Restiamo convinti che la denuncia era doverosa perché non si è trattato di un semplice apprezzamento, ma la mia cliente è stata strattonata e tirata. Le hanno messo le mani addosso. Come ho già detto è stato doveroso esercitare il diritto, quello di denunciare una condotta molesta. Nulla quindi contro il corpo degli Alpini".

La  vicenda, seguita da varie testimonianze di ragazze che non avevano fatto però seguire una denuncia a quelle parole, aveva solevvato un polverone politico, soprattutto da sinistra. "Abbiamo aspettato con serenità il lavoro dei magistrati, sdegnati dalla campagna accusatoria e diffamatoria verso gli Alpini. C'è chi ha volutamente strumentalizzato e usato la denuncia di una ragazza per infangare gli Alpini, senza far alcun distinguo e generalizzando, in cerca di pubblicità e consenso politico", accusano in una nota congiunta i deputati della commissione Difesa della Camera, Salvatore Deidda, Davide Galantino e Giovanni Russo di Fratelli d'Italia. "Bastava un ubriaco con un cappello con la penna per poi rilanciare che i colpevoli erano gli Alpini e i loro raduni - aggiungono i deputati -. Avrebbero dovuto usare più cautela e aspettare il lavoro della magistratura ma era troppo ghiotta l'occasione del becero antimilitarismo. Le scuse sono dovute. Non mi riferisco - conclude la nota - a chi ha denunciato ma il Ministero della Difesa valuti di dare mandato per avviare un'azione risarcitoria verso chi ha esagerato e calunniato gli Alpini". Stesso tenore da Laura Ravetto della Lega: "Ci aspettiamo che questa informazione abbia la stessa eco mediatica e siano usati gli stessi fiumi d'inchiostro adoperati per gettare fango su questo Corpo glorioso. Quale giornale metterà  la notizia in prima pagina con titoli cubitali? Chi chiederà loro scusa? La sinistra ora griderà a gran voce che le molestie e i reati non esistevano?".


 

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