"Nuovo caso Littizzetto, censura Rai sul referendum". La Lega contro Emanuela Falcetti
La Rai censura il referendum sulla giustizia? Si rischia un nuovo caso Luciana Littizzetto. Questa volta, denuncia la Lega, a rendersi protagonista di una "censura gravissima" sarebbe stata Emanuela Falcetti. "Falcetti come Littizzetto: guerra al referendum, anzi guai a parlarne - accusa Stefano Candiani, senatore leghista -. Oggi pomeriggio, la nota giornalista di Radio 1 si è resa protagonista di una clamorosa censura in diretta, zittendo un ospite della sua trasmissione e obbligandolo a non fare alcun accenno all'appuntamento con le urne del 12 giugno. Come se finora, dei referendum, se non fosse parlato troppo. Gravissimo che a macchiarsi di questa nefandezza sia stato il servizio pubblico radio-televisivo. Roba da regime totalitario. Chiediamo all'Agcom di verificare urgentemente gli estremi per un richiamo formale alla giornalista Emanuela Falcetti così come già avvenuto pochi giorni fa nei confronti della spalla di Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa".
Il riferimento di Candiani è al richiamo formale dell'Agcom alla Littizzetto per il suo monologo in cui, di fatto, invitava i telespettatori a disertare il voto. "Votare è bellissimo. Però vi dico la verità. Il 12 giugno pensavo di andare al mare, invece ci chiedete di pronunciarci sul referendum. A questo giro mi viene chiesto un parere su qualcosa che non so tanto bene". E dunque, invece di ascoltare i talk e farsi un'idea su un tema-chiave per la vita del Paese, meglio stare sul bagnasciuga.
"Votare non è obbligatorio ma è certamente un diritto e un dovere per ogni cittadino italiano che intenda partecipare alla vita politica del Paese senza affidare deleghe in bianco ad altri - è il monito di Jacopo Morrone, deputato della Lega e presidente del Comitato per il Sì. -. Boicottare le urne significa consentire a chi vota di decidere per tutti. Bisogna tuttavia che gli elettori siano messi nelle condizioni di sapere quando si vota e per cosa. E' ormai evidente che sul referendum per la giustizia del 12 giugno è stato messo per mesi il silenziatore con l'obiettivo neppure tanto nascosto di decretarne il fallimento". "Solo in questi ultimi giorni, dopo denunce ed esposti di Lega e Radicali, nei media è ricomparso il tema referendum e si è mossa anche l'Agcom che ha sanzionato la Rai. Ma la frittata è fatta. L'accavallarsi in poche ore di dibattiti e generici appelli rischia di rendere il quadro più confuso e incomprensibile all'elettore meno attento. Per questo sarebbe importante un appello al voto delle più alte cariche dello Stato. Un richiamo istituzionale al diritto di voto e alla partecipazione, sulla scorta della Carta costituzionale, forse farebbe la differenza per schiarire l'orizzonte e contrastare la fuga dalle urne", conclude l'esponente leghista.