Ruby Ter Berlusconi, l'Ira di Nordio sul pm: "Indecoroso", le 3 parole della vergogna
La richiesta di 6 anni di carcere per Silvio Berlusconi nel processo Ruby Ter fa parecchio discutere. Sembrano tornati di colpo i tempi dell'assalto giudiziario al Cav proprio a pochi giorni dalle elezioni amministrative. Coincidenze. Ma di fatto la richiesta avanzata dal pm sta provocando un vero e proprio terremoto poltiico e giudiziario. A rendere bene quale sia la situazione sono le parole dell'ex magistrato Carlo Nordio che in un'intervista al Giornale definisce così il caso giudiziario che riguarda l'ex premier: "Anche se non sono più in servizio mi riesce difficile pronunziarmi sulle richieste di un collega, soprattutto ignorando gli atti. Quello che però mi scandalizza è che il processo si riferisca a fatti accaduti molti anni fa. Una sentenza così tardiva è sempre una sentenza ingiusta".
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Poi Nordio analizza le parole usate dal pm: "In quarant' anni di esercizio della funzione di Pm non mi sono mai sognato di esprimermi in termini così grossolani. L'imputato va rispettato sempre, e queste sortite sono di pessimo gusto. Aggiungo che, provenendo da una magistratura appartenente a una Procura che oggi versa in gravi difficoltà di immagine, per i conflitti sorti nel suo ambito e per gli indagati che vi fanno o vi hanno fatto parte, una maggiore cautela sarebbe stata più appropriata". Berlusconi in un'altra udienza ha infatti dovuto subire termini come "Sultano", "grande anziano", "boccaccesco".
Un insulto per chi ha scritto la storia politica italiana degli ultimi 30 anni. Infine Nordio non digerisce quel paragone usato in Aula che ha accostato la vicenda del Cav a quella rivelata dalla moglie di Mario Chiesa in Mani Pulite: "Non ho ascoltato la requisitoria in cui si fa questo paragone, e quindi non so come il Pm abbia spiegato questo nesso. Posso solo rispondere che la moglie di Mario Chiesa ha contribuito a rivelare un sistema generalizzato di corruzione e di finanziamenti illegali, che ha portato al crollo della prima repubblica. Qui il contesto mi sembra meno gravido di conseguenze generali".