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Matteo Salvini, "nell'aula bunker...": clamoroso "vaffa" ai magistrati prima del processo, occhio a questa foto

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Altro giro, altra udienza: alla sbarra c'è sempre il "sequestratore" Matteo Salvini, che si trova nell'aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo per l'udienza del processo Open Arms, dove è appunto imputato per sequestro di persona e rifiuti di atti d'ufficio. Il tutto per aver impedito nell'agosto 2019, quando era ministro dell'Interno, lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla nave della ong catalana.

 

Nella mattinata di oggi, venerdì 13 maggio, l'udienza è stata sospesa a causa di un botta e risposta tra accusa e difesa durante la deposizione di Fabrizio Mancini, direttore del Servizio Immigrazione del ministero dell'Interno. Durante la deposizione, il pm ha contestato al teste delle contraddizioni con le dichiarazioni rese precedentemente al Tribunale dei Ministri. A difendere il leader della Lega l'avvocato Giulia Bongiorno, che ha accusato il pm per i toni "aggressivi".

 

Insomma, l'assedio a Salvini continua. E il leader del Carroccio, questo assedio, lo esorcizza. E lo fa poco prima di entrare in aula per il processo, con un post su Twitter che assomiglia molto a un metaforico "vaffa" ai magistrati che lo hanno trascinato a processo. Ecco il leghista, un primo piano con sorriso sornione e un poco sarcastico, alle spalle l'aula bunker con le sbarre. E a corredo il commento: "Palermo, nell’aula bunker dove si processano i mafiosi, oggi l’imputato sono io. L’accusa? Sequestro di persona, per aver difeso i confini, l’onore e la sicurezza della mia Italia. Orgoglioso di averlo fatto, pronto a rifarlo", conclude Salvini, il quale non arretra di un millimetro.

 

 

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