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DiMartedì, Di Battista fuori controllo: "I politici? Deretani flaccidi che la magistratura ha perseguitato troppo poco"

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Alessandro Di Battista a ruota libera. Ospite di Giovanni Floris a DiMartedì, l'ex grillino commenta l'attualità e, in particolare, gli scandali legati alla magistratura. Nella puntata di martedì 15 febbraio, Dibba premette di essere dalla parte di Piercamillo Davigo: "In 5 anni da parlamentare non ho mai ascoltato dibattiti interessati a far funzionare la giustizia, erano interessati a salvare i colletti bianchi, che in Italia in carcere non ci vanno. Ha ragione Berlusconi, parte della magistratura è politicizzata: non perché perseguita i politici, ma perché in Italia li ha perseguitati troppo poco". 

 

 

E ancora, questa volta in chiaro riferimento ai partiti: "Tutti governano per farsi vedere e mettere deretani, spesso, flaccidi su poltrone governative all'insegna del diamo agli italiani ma gli italiani dicono che i loro conti corrente sono prosciugati rispetto a un anno fa". Tornando all'attualità nel salotto di La7 si discute della lettera sequestrata nell'ottobre 2019 dalla Guardia di Finanza in un pc di Tiziano Renzi e finita agli atti del processo per bancarotta in corso a Firenze che vede tra gli imputati i genitori dell'ex premier. 

 

 

Qui Renzi senior scriveva al figlio Matteo, in una sorta di sfogo personale finito alla gogna. Nonostante molti, da parti diverse, prendano le difese del leader di Italia Viva, Di Battista si dice con i magistrati. Questi, a suo dire, "non depositano quella lettera per farci sapere i rapporti con il figlio, ma per dimostrare una sua condotta illegale".

 

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