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Draghi, aria di crisi di governo. La voce da Forza Italia: "Avvertiti tardi, saranno mesi complicati"

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Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia a Montecitorio. non è convinto totalmente della riforma della giustizia: "Abbiamo trovato sorprendente che il testo poi approvato in Consiglio dei ministri sia stato consegnato soltanto alle 8.30 del mattino. Pochi minuti prima dell'inizio della riunione di governo. Abbiamo un grande rispetto per il presidente Mario Draghi e per la ministra Marta Cartabia. Ma avremmo preferito che i ministri e i rappresentanti dei partiti fossero stati informati in precedenza. Almeno il giorno prima", spiega in una intervista al Corriere della Sera.

 

"Abbiamo solo chiesto un approfondimento al testo e, di conseguenza, una serie di garanzie. Per noi il tema giustizia è fondamentale, perché riguarda le battaglie di Forza Italia degli ultimi 26 anni. Abbiamo preteso che quello portato in Consiglio dei ministri fosse solo un testo base da cui partire, affidato a quel punto al Parlamento. Dopodiché abbiamo richiesto che il governo non ponesse la questione di fiducia e così è stato, per questo ringrazio Draghi", rivela Barelli.

 

 

Barelli entra poi nel merito della riforma: "Abbiamo ottenuto il no alle porte girevoli tra magistratura e politica anche per ministri, sottosegretari e assessori. Tradotto, un magistrato eletto in Parlamento o che ha avuto un ruolo di governo in qualità di tecnico non può tornare a fare il pm o il giudice. Abbiamo chiesto una stretta sui fuori ruolo e il voto degli avvocati sugli avanzamenti di carriera dei magistrati. In più la separazione delle funzioni, battaglia storica di FI, che andrà ulteriormente migliorata, senza opposizione del governo. Ora è evidente che ci avviciniamo a dodici mesi di campagna elettorale che si prefigurano complicati. Da qui la necessità di occuparci dei problemi reali del Paese, crisi energetica, riforma del fisco, Pnrr. Urge uno scatto di maturità dai partiti. Ma anche Draghi dovrà metterci del suo", conclude Barelli.

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