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Matteo Renzi, Boschi e Lotti "alla sbarra". Open, chiesto il rinvio a giudizio: altri 8 gli indagati

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Per Matteo Renzi, Luca Lotti, Maria Elena Boschi, Alberto Bianchi la procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio. Il leader di Italia Viva, il dem, la deputata e l'ex presidente di Open sono indagati nell'inchiesta sulla Fondazione Open, la stessa che in passato organizzava le Leopolde. Al centro delle indagini l'ipotesi di finanziamento illecito ai partiti.

Non solo, perché i magistrati hanno ipotizzato per alcuni di loro anche a vario titolo i reati di corruzione e traffico di influenze illecito. Oltre a quelli già citati la richiesta riguarda anche Marco Carrai (uno dei fedelissimi storici di Renzi), Patrizio Donnini, Riccardo Maestrelli, Pietro Di Lorenzo, Alfondo Toto e i manager della British American Tobacco Giovanni Carucci e Carmine Gianluca Anzalone.

L'indagine ha avuto luogo dopo la plusvalenza da quasi un milione di euro che l'imprenditore, poi indagato, Patrizio Donnini avrebbe ricavato con la cessione a Renexia (del gruppo Toto) di cinque società inattive ma autorizzate alla produzione di energia eolica. Da qui la scoperta di un movimento sospetto di 700 mila euro che Toto avrebbe versato a Bianchi come consulenza per un contenzioso da 75 milioni con Autostrade. Parte di questi soldi erano stati "dirottati" non solo alla Fondazione ma anche al comitato per la riforma costituzionale. Ma non è tutto. Secondo le accuse, tra il 2012 e il 2018 la Fondazione avrebbe ricevuto "in violazione della normativa" 7,2 milioni di euro, spesi almeno in parte per sostenere direttamente l'attività politica di Renzi e del Giglio Magico.

 

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