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Capitan Schettino, altra fuga. Indiscrezioni, come stravolge la sua vita: ora che sta per uscire dal carcere...

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La nuova fuga di Francesco Schettino è vicina. L'ex capitano della Costa Concordia, condannato a scontare 15 anni e 6 mesi di carcere per il drammatico naufragio dell'Isola dei Giglio del 13 gennaio 2012, quando a causa di una sua disattenzione persero la vita 32 persone tra passeggeri ed equipaggio, starebbe per ricevere i benefici di legge già a maggio del 2022, a 10 anni da quella sciagura, e starebbe meditando a rifarsi una vita all'estero. 

 

 



Secondo il Messaggero, è questione di mesi e poi il capitano potrà accedere alle misure alternative rispetto alla detenzione. Definito "detenuto modello", in altre parole potrà uscire dal carcere e riassaggiare la libertà. Entrato a Rebibbia il 13 maggio del 2017, è stato protagonista di un "percorso psicologico difficile - spiega il quotidiano romano - una presa di coscienza che fino al carcere, questo marinaio di grande esperienza, non ha saputo mostrare davanti ai giudici che lo hanno condannato". Sul suo conto si è detto di tutto. Dal famoso "salga a bordo caz***o" con cui in quella drammatica notte lo apostrofò Gregorio De Falco, all'epoca capo della sezione operativa della Capitaneria di porto di Livorno sconcertato dalla decisione del capitano di scendere dalla nave prima che non fosse stata completamente evacuata, fino alla tesi di alcuni sopravvissuti, secondo i quali in realtà Schettino era stato "un capro espiatorio" che ha pagato per tutti, perché "le responsabilità sono state tante". 

 

 

 

 

Appassionato di sport, dal tennis al ping pong, di lettura, di meditazione e spiritualità, studente di Giurisprudenza e giornalismo, ha passato le vacanze insieme ai familiari dopo 500 giorni di isolamento forzato a causa del Covid. E mentre la sua difesa ha presentato richiesta di revisione del processo alla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, Schettino può guardare al futuro con cauto ottimismo. Passata la tempesta e lo sdegno di quei  mesi, in cui diventò il simbolo di una Italia incosciente, letteralmente il simbolo di un Paese alla deriva, starebbe già programmando la sua nuova vita, a 61 anni. "Qualcuno - suggerisce ancor il Messaggero - ipotizza che non resterà in Italia, nemmeno in quella Meta di Sorrento dove tutti gli vogliono bene e lo difendono". Finito di scontare la pena, dunque, potrebbe andare all'estero dove il suo nome non dice nulla a nessuno. I 5 anni di interdizione dai pubblici uffici scadranno tra una manciata di settimane, e "a quel punto potrà rifare l'esame per la patente nautica, sempre che decida di continuare a solcare i mari"..

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