Vigonovo, 90enne rovinato dalla badante romena: costretto a vivere al freddo e tra i topi

venerdì 24 dicembre 2021
Vigonovo, 90enne rovinato dalla badante romena: costretto a vivere al freddo e tra i topi
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Una storia che ha del surreale quella di Pietro Nucci, pensionato 90enne che vive a Vigonovo da solo, al freddo e in mezzo a sporcizia e topi. A denunciare per primo la sua triste vicenda è stato Aldo Penazzato, presidente dell’associazione Avis del comune veneto. Fiorentino di origine, l'uomo si è trasferito in Veneto nel 1951 per amore di Caterina. Vedovo e senza figli, le sue condizioni sono però pessime. Pietro infatti vive nella porzione più povera di un antico fabbricato veneto di via Toniolo 35. L’abitazione era di sua proprietà fino a pochi anni fa, poi l’ha venduta a un prezzo irrisorio a un vicino di casa con la formula dell’usufrutto gratuito. 

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Ad aiutarlo una piccola pensione di 700 euro al mese. Se non fosse che dal 4 agosto non può accedere al proprio conto all’ufficio postale di Stra. Il motivo? Il conto gli è stato bloccato e pignorato per motivi giudiziari. Gli stessi che lo costringono a vivere in condizioni pietose, senza soldi per pagarsi il gas e l'elettricità. Ogni tanto il Comune aiuta lui e il suo cane portando del cibo, ma non basta. A Nucci è stato tolto tutto, dopo che ha perso una causa giudiziaria con la sua ex badante. La badante moldava - che lamentava di aver lavorato in nero, per un periodo, e poi di aver subito un trattamento economico inferiore al lavoro svolto - ha dichiarato al giudice di "avere prestato attività lavorativa alle sue dipendenze dal 6 settembre 2009 all’8 maggio 2013 in assenza di regolarizzazione, svolgendo mansioni di collaboratrice domestica per 7 giorni la settimana, dalle ore 8.30 alle ore 21, ed in seguito fino all’8 ottobre 2015 con medesime mansioni sulla base di un rapporto regolarizzato".

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Da qui la decisione della dottoressa Anna Menegazzo, giudice del lavoro del Tribunale di Venezia: Nucci deve corrispondere alla badante 8.701,96 euro, liquidare le spese processuali consistenti in 2.789 euro, oltre a Iva, Cpa e spese legali, il tutto per una somma complessiva di 13.235,39 euro. Denaro che Pietro non ha e così il conto gli è stato pignorato. Anche questo però non basta: ogni mese gli vengono prelevati 20 euro di pensione e versati all’ex badante. 

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