La minorenne no-vax costretta a vaccinarsi dal giudice? Toga ispirata da Mattarella, un precedente pericoloso
Mesi fa, quando il presidente della Repubblica dichiarò che vaccinarsi costituisce "un dovere civico e morale", alzai la manina e osservai che affidarsi alle intimazioni moraleggianti dei vertici istituzionali per ottenere ottemperanza al verbo vaccinale era inefficace e pericoloso. Ovviamente si trattava di un'osservazione completamente isolata, un atollo di blasfemia nel mare di retorica che ringraziava il capo dello Stato per la saggia requisitoria. E ora eccoci alla sentenza di un magistrato che si richiama a quell'esternazione per risolvere il caso della minorenne che, supportata dalla madre, non vuole vaccinarsi. A sostegno della propria decisione, il giudice - che ha dato ragione al padre, invece proclive a far vaccinare la fanciulla - cita appunto l'insegnamento presidenziale e bacchetta la madre, la quale in tal modo - e cioè recalcitrando- «trascura tra l'altro il monito del Presidente della Repubblica che il 28 luglio ha detto che la vaccinazione è un dovere morale e civico».
Non so se è chiaro. Adesso tra le fonti del diritto mettiamo quel che dice il presidente della Repubblica: e non a supporto di una chiacchiera da bar odi qualche scemenza da giornalista, ma a fondamento di una decisione giudiziaria. Inutile precisare che il discorso non riguarda in nessun modo il contenuto della decisione, che può essere giusta o sbagliata, aderente o no alle prescrizioni della legge: il discorso riguarda l'inaudita iniziativa di giustificare un provvedimento di giustizia, e di censurare il comportamento di una persona (nel caso di specie, quella madre), in base alle divagazioni del presidente della Repubblica su come ci si debba comportare per essere bravi cittadini.
Se questo succede, è perché ormai è completamente perduto il senso minimo dello Stato di diritto, quello che dovrebbe comandare a un giudice di attenersi alla legge, fosse pure la più ingiusta, e non alle dichiarazioni dei politici e dei governanti, fossero pure le più giuste. Se c'è margine per obbligare un genitore a far vaccinare il figlio, benissimo (o malissimo, ciascuno si tenga la sua opinione): ma, per favore, non si decida in un senso o nell'altro a seconda di quel che ne dice il capo dello Stato.