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Carlo Nordio, la rivelazione su Cicciolina: "I giudici e le sue performance depravate", quello che nessuno sospettava

Cicciolina

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Cicciolina fra poco compirà 70 anni. E' stata la prima attrice a luci rosse a squadernare "molte delle variazioni che un tempo i manuali di psicopatologia forense definivano 'depravate'" e "fu protagonista attiva e geniale della transizione dolce e ironica da una visione bigotta della sessualità a una più liberale tolleranza delle capricciose tendenze individuali", scrive Carlo Nordio in un articolo su Il Messaggero in cui traccia un ritratto di Ilona Staller. 

"L'abile imprenditrice", aggiunge l'ex magistrato, "seppe fare del corpo, che Shakespeare definiva fangosa veste di decadenza, il simbolo di una rivoluzione di costume e persino di giurisprudenza". Nel 1970 Cicciolina, ricorda Nordio, "si trasferì in Italia e in breve divenne la diva più nota nel controverso settore dell'erotismo. Girò oltre 50 film, e squadernò molte delle variazioni che un tempo i manuali di psicopatologia forense definivano depravate". Per esempio "si esibì in pubblico, rievocando quelle tendenze parazoofile che Voltaire attribuiva a Oolla e Ooliba, le due sorelle maledette dal profeta Ezechiele. E infine sposò Jeff Koons, un artista postmoderno le cui opere costano più di un quadro di Rembrandt. Divorziò e ritentò senza successo, la carriera politica. Oggi lamenta una riduzione del vitalizio dei parlamentari che tocca i deputati e non i senatori".

 

 

All'epoca, sottolinea Nordio, "fioccavano le condanne per oltraggio al comune senso del pudore, con sequestri di pellicole e riviste anche per immagini che oggi susciterebbero tenerezza. Nondimeno la certezza del diritto cominciava a vacillare tra i giudici. Alcuni, ad esempio, ammettevano il topless in spiaggia, mentre altri arrestavano l'imprudente bagnante. Cosicché tra il lido di Venezia e quello di Jesolo, contigui ma sotto diverse preture, esisteva una sorta di concorrenza sleale, perché da una parte si poteva stare seminudi, e dall'altra no".

 

 

Insomma, osserva l'ex magistrato, "mancava, in definitiva, una transizione dolce ed ironica da una visione bigotta della sessualità a una più liberale tolleranza delle capricciose tendenze individuali. Cicciolina non fu certo la causa esclusiva di questo mutamento, ma ne fu una protagonista attiva e quasi geniale" e "diventata l'icona della trasgressione, fu invitata da Maurizio Costanzo a un confronto con un giudice noto per il suo moralismo. Il poveretto ne usci massacrato", conclude Nordio, "e quella penosa sortita costò alle toghe conservatrici quanto alla Dc l'eccessiva salivazione di Arnaldo Forlani sotto l'interrogatorio di Di Pietro nel più famoso processo di tangentopoli".

 

 

 

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