Le Iene contro il Csm: "Pericoloso attacco dalla magistratura", il caso che terremota Mediaset
Il Consiglio superiore della magistratura contro Le Iene. A spiegare quanto accaduto è Davide Parenti, autore del programma in onda su Italia 1: "Sta accadendo qualcosa che consideriamo un pericoloso attacco al diritto di cronaca: il Csm ci accusa di aver riportato una 'versione dei fatti assolutamente faziosa e non corrispondente alla realtà' che ha travalicato 'i limiti di una serena e obiettiva cronaca e critica dei provvedimenti giudiziari'". Il caso è quello di Carlo Gilardi, l'anziano chiuso in una casa di cura senza la sua volontà.
"Carlo - spiega Parenti in una lettera al Fatto Quotidiano - non è un ladro. È un benefattore di 90 anni, un uomo facoltoso, senza figli o eredi diretti. Nel 2017 è stato sottoposto ad amministrazione di sostegno e da quel momento non ha più potuto disporre del suo patrimonio". Un mese prima di essere portato nella casa di riposo, il signore ha denunciato la sua amministratrice, con l'accusa di avergli sottratto indebitamente 40 mila euro. "Con quella denuncia Carlo manifestava la sua più grande paura". Quale? "Stanno cercando di farmi dichiarare incapace di intendere e volere al solo fine di poter gestire liberamente i miei soldi e proprietà".
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Una vicenda su cui Le Iene hanno cercato di fare chiarezza, scoprendo che nessuno ad oggi può andare a trovare Carlo. Gli stessi cugini per questa ragione hanno fatto un esposto in Procura e un ricorso alla Corte europea dei Diritti dell'uomo. Ma Carlo è ancora nella Rsa, isolato. "Le novità che ci riguardano - conclude l'autore - sono un rinvio a giudizio per diffamazione nei confronti di Barra (sua nuova amministratrice) e il duro comunicato del Csm che ci accusa persino di aver 'scatenato una scia d'odio sui social network' contro la Barra e la Giudice tutelare Paganini".