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DiMartedì, Alessandro Sallusti inchioda Davigo: "Ecco chi ci passava le carte dei processi"

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Botta e risposta "piccante" a DiMartedì tra Alessandro Sallusti e Piercammilo Davigo. "Sallusti? L'ho incontrato di persona qualche volta, credo - spiega l'ex magistrato di Mani pulite -. In tribunale il mio avvocato certamente, visto che è stato condannato più volte per diffamazione nei miei confronti poi il presidente della Repubblica ha commutato la pena da detentiva in pecuniaria". Risposta per le rime del direttore di Libero: "Ricordo altri momenti, altrettanto belli, quando Davigo era giovane magistrato alla Procura di Milano. Noi giornalisti aspettavamo non lui, perché sennò parte un'altra querela, ma gli altri magistrati perché ci passassero carte da pubblicare il giorno precedente. Io c'ero e so benissimo che è andata così". 

 

 

"Ha mai preso una carta dal dottor Davigo?", chiede Giovanni Floris. E Sallusti precisa: "No, no, no. Gliela faccio breve: io ero nel pool che pubblicò sul Corriere della Sera quel famoso avviso di garanzia contro Silvio Berlusconi, era un avviso di garanzia nella disponibilità della Procura di Milano e non ce lo diede né il salumaio né l'avvocato di Berlusconi". 

 

 

 

 

 

"Gliela deste voi la notizia che fece crollare la reputazione dell'allora premier, indagato?", incalza Floris. "Che ragione avremmo avuto, visto che il giorno dopo gli sarebbe stato notificato?". Poi, rivolto a Sallusti: "In quei tempi, io ricordo che insieme a Goffredo Buccini andò a Santo Domingo a intervistare Manzi, presidente della Sea latitante. Quella intervista fece un tale scalpore che obbligò il governo di Santo Domingo a farlo arrestare. Come mai Sallusti, che una volta andava a cercare i latitanti, adesso ha questa sfrenata passione per corrotti e corruttori? Solo questione di soldi o c'è qualcosa nella sua indole che gli fa preferire i cattivi ai buoni?".

 

 

"No guardi, io non ho alcuna passione per corrotti, corruttori e indagati. A Manzi dicemmo: 'Se lei ritiene, aspetteremmo i giorni che lei ritiene prima di pubblicare, per permetterle di andare via o fare quello che crede'. Lui disse: 'No, no, pubblicate pure domani perché così mi liberate da un peso'". 

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