DiMartedì, Matteo Renzi e l'aereo privato da 130mila euro. Inchiesta Open, la chat: "Ha perso la testa"
Il caso Open sbarca a DiMartedì, con Giovanni Floris che manda in onda alcuni sms relativi all'inchiesta sulla fondazione di Matteo Renzi, indagato insieme, tra gli altri, a Maria Elena Boschi e Luca Lotti per finanziamento illecito.
Nella chat mostrata dalla regia di La7, il 3 giugno 2018 l'ex premier scrive all'imprenditore Vincenzo Manes, finanziatore di Open. "Mi ha invitato Bill Clinton mercoledì mattina. Devo però votare contro i grillini martedì alle 17. Rischio di non avere voli. C'è qualche tuo amico riccone che viaggia dopo le 18 verso Washington? O hai contatti per prendere un aereo a poco? Non posso evitare di votare la sfiducia a queste m***e".
"Aereo da Roma a Washington che parta martedì sera? - domanda Manes - Privato, costa 100mila". Renzi rifiuta: "Centomila è troppo anche per Bob Kennedy". "Chiedi a Kerry se sa di qualcuno", propone l'imprenditore. L'idea di chiedere un favore ai politici americani non conquista il leader di Italia Viva: "No, lascia stare. Sembriamo dei morti di fame". Il 4 giugno, la svolta. "Stiamo prendendo un volo privato come fondazione - fa sapere Renzi a Manes -. Non avevamo alternative, temo. Speriamo di poter partire da Parigi o Londra in serata. Oppure voliamo diretti su Washington".
Il volo però costa e il presidente della Fondazione Open Alberto Bianchi, anche lui indagato, l'indomani scrive a Lotti: "134.900 euro???! Ma ha perso la testa?". "Non ho parole - risponde il deputato -. Io gli ho detto che senza copertura non si può".