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Carlo Nordio contro Marco Travaglio e il Fatto: "Pubblicare il conto corrente di Renzi? Indegno"

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Per Carlo Nordio il caso Open che vede coinvolta la fondazione di Matteo Renzi è un processo politico. "Questo è il primo, e unico, processo politico della nostra storia repubblicana. Da Tangentopoli in poi sono stati inquisiti molti politici, ma sempre per reati specifici, ancorché connessi alla loro attività politica. Qui invece la magistratura si attribuisce la funzione di decidere cosa sia un partito e cosa no. E questa è politica pura. A quanto si è letto fino ad ora si tratta di una Fondazione che ha ricevuto finanziamenti dichiarati. Renzi sui suoi introiti ha pagato le tasse. Dov'è il reato? Ma se si pretendesse di attribuire alla Fondazione il connotato di un partito allora il reato in teoria potrebbe esserci. Tuttavia la magistratura non può assumersi questo potere di sindacato. Altrimenti, come ho detto, il processo diventa squisitamente politico", chiosa Nordio.

 

 

Nordio è imbufalito per il fatto che il quotidiano diretto da Marco Travaglio abbia pubblicato il conto corrente del leader di Italia Viva: "Una cosa indegna, ma dovremmo esserci abituati. Da anni le intimità delle persone, anche quelle più delicate, finiscono sui giornali. Va detto che Renzi, quando era al governo, non ha fatto molto per cambiare questa situazione", spiega Nordio.

 

Nordio poi torna a parlare di immunità parlamentare: "L'immunità parlamentare era stata prevista da costituenti come De Gasperi, Togliatti, Saragat e Nenni, e garantiva la carica proprio dalle interferenze anomale del terzo potere, che vediamo da vent'anni. Abolirla è stata una follia. E sul Csm spiega che serve, "il sorteggio. Non - ovviamente - tra i comuni passanti, ma nell'ambito di un canestro formato da magistrati valutati almeno tre volte, docenti universitari e presidenti dei consigli forensi. Per definizione, tutte persone intelligenti e preparate", conclude l'ex magistrato.

 

 

 

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