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Ilda Boccassini, la bomba nel suo libro: "A cosa ha costretto la sua scorta", agenti umiliati

Ilda Boccassini

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Nel suo nuovo libro, "La stanza numero 30", Ilda Boccassini racconta la sua vita a 360 gradi e non risparmia né episodi "scomodi" né quelli che poi sono stati definiti veri e propri scandali, come la sua presunta storia con Giovanni Falcone. Ma non finisce qui, l'ex magistrato ha anche criticato e preso in giro le vanità di alcuni suoi colleghi, come fa notare La Stampa. E' il caso di Giancarlo Caselli, che - in trasferta negli Stati Uniti per interrogare un mafioso - avrebbe chiesto alla scorta Fbi di fermarsi davanti a un supermercato per comprare la lacca per i capelli.

 

 

 

La Boccassini, però, non ha parlato solo della vanità altrui, ma anche della propria, raccontando per esempio il momento della scelta dei tailleur per partecipare ai processi. C'è spazio, poi, anche per il giudizio severo sulle "non scelte" del procuratore di Milano Francesco Greco e per la dura critica al procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri: "Si vantava sulla conoscenza della 'ndrangheta, creava tensioni". A colpire, però, sottolinea il quotidiano torinese, sono soprattutto le sue paure e i suoi incontri con boss mafiosi come Buscetta o Cangemi. 

 

 

 

Parlando del momento attuale, invece, se da una parte c'è una punta di amarezza: "Nonostante la mia esperienza, negli ultimi 30 anni nessun Parlamento ha mai chiesto la mia consulenza", dall'altra c'è anche una grande forza: "L'isolamento, la profonda incertezza del domani, la paura di morire, hanno sprigionato in me una smisurata voglia di vivere".

 

 

 

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