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Massimo Galli indagato, "minacciato da Maria Rita Gismondo": il clamoroso risvolto nell'inchiesta

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Massimo Galli si ritrova indagato insieme ad altre 32 persone per falso ideologico e turbativa d’asta: l’accusa è di aver pilotato alcuni bandi dell’università Statale di Milano per favorire alcuni ricercatori e docenti. Non solo, perché il Corriere della Sera parla di uno screzio pesante con la collega Maria Rita Gismondo, che si sarebbe opposta a una delle procedure portate avanti da Galli, minacciando anche di rivolgersi all’autorità giudiziaria.

 

 

L’episodio risale al giugno del 2020, quando si doveva assumere a tempo determinato per otto mesi quattro dirigenti biologi da assegnare all’unità malattie infettive dell’ospedale Sacco. L’accusa riguarda un presunto accordo tra Galli e Alessandro Visconti (direttore generale dell’azienda sociosanitaria Fatebenefratelli-Sacco) per fare in modo che il professore disponesse un avviso pubblico su misura per le caratteristiche di due candidate che intendeva favorire (e una poi ha effettivamente vinto).

 

 

Inoltre sempre Galli e Visconti avrebbero concordato la composizione della commissione presieduta da una professoressa del Sacco, Manuela Nebuloni, descritta come vicina al virologo e quindi più predisposta a seguirne le indicazioni: in questo caso però sarebbe stata Maria Rita Gismondo a mettersi di traverso. Ora toccherà alla Procura di Milano far luce sulla questione: nella mattinata di oggi, martedì 5 ottobre, sono avvenute una trentina di perquisizioni da parte dei carabinieri del Nas.

 

 

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