Luca Morisi, la vicina di casa smaschera il rumeno: "Dice che stava malissimo?", ora diteci chi c'è dietro a questa storia
"Questo posto che è il più tranquillo del mondo è stato dipinto come il palazzo dove si fanno i festini con sesso e droga. Ma le pare? Siamo reclusi da quattro giorni perché ci sono telecamere e taccuini ovunque. Adesso basta". Così una vicina di casa di Luca Morisi racconta in una intervista al Corriere della Sera la situazione giudiziaria che ha visto coinvolto l'esponente leghista. "La sera del 13 stavo prendendo un aperitivo sotto il portico con amici quando ho visto entrare al civico di Morisi uno dei due ragazzi, quello che a occhio - per l'aspetto e i modi di fare che aveva - mi è sembrato più vecchio dei due. Aveva uno zainetto in spalla e un sacchetto in mano, saranno state circa le dieci", racconta.
"La mattina del 14 - saranno state le 9.30 - ho visto l'altro ragazzo, cioè quello con il cappellino rosso che passeggiava qui davanti con calma. Ho letto la sua intervista sul vostro giornale, lui ripete che quel giorno stava malissimo ma a me è sembrato normale. Non si muoveva con difficoltà o barcollando, per intenderci, come mi aspetterei che facesse una persona che sta malissimo. Andava avanti e indietro e basta, tranquillo. Non stava nemmeno parlando al cellulare", spiega andando in contrasto con quanto raccontato da uno dei due romeni.
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"È facilissimo notare chi passa, chi gira attorno, chi arriva in macchina. Eppure l'unico che non abbiamo visto né il 13 né il 14 è Morisi. Il pomeriggio del 14 verso le tre e mezzo ho visto invece in fondo al viale, dove si entra dallo stradone, tre auto: una gazzella dei carabinieri con loro ovviamente in divisa; una Bmw e una Punto con dentro altre persone che poi ho capito che erano dei carabinieri in borghese perché più tardi proprio loro sono venuti a fare la perquisizione a casa di Morisi. Qui siamo gente perbene, non ci importa degli orientamenti sessuali di nessuno. Vogliamo soltanto vivere in pace", conclude.