Silvio Berlusconi, la vignetta del Fatto quotidiano: una bomba di fango sulla campagna per il Quirinale
"Perdono" in tribunale, i manettari del Fatto quotidiano. Ma sulle loro pagine avanzano imperterriti a sospettare, attaccare, infangare. Il processo sulla trattativa Stato mafia si è risolto in una colossale bocciatura del teorema per anni cavalcato da Marco Travaglio e soci, perché secondo i giudici la molto presunta "trattativa" tra esponenti di Cosa Nostra e rappresentanti dello Stato "non rappresenta reato".
I contatti "diplomatici", come ovvio, ci sono stati (come in ogni guerra) ma questo non significa che lo Stato abbia cercato di proteggere o favorire i boss. Eppure, nonostante il castello di carte sia caduto sul tavolo, in redazione al Fatto procedono come se nulla fosse. Come? Tirando in ballo Silvio Berlusconi, ovviamente, e rovesciando in capo all'ex premier, leader di Forza Italia, un'altra bella carriolata di melma.
Il merito, si fa per dire, è del prode Mannelli, che ormai sembra aver sostituito il rosso Vauro Senesi come matita armata di Travaglio. In prima pagina, ecco una bella vignetta sulla "trattativa continua", e già qui viene un brivido: sono proprio irriducibili. Da una parte qualcuno chiede al Cav: "Ti fai processare o no?". Il sogno dichiarato di mezza Italia, d'altronde. Anzi, una ossessione.
Risponde Berlusconi, secondo Mannelli: "Mi fate capo dello Stato o no?". Insomma, da mandante delle stragi di mafia a presidente della Repubblica: in questo caso quello di Travaglio non è solo una ossessione, ma un incubo a occhi aperti.
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