DiMartedì, Alessandro Sallusti contro Stefano Feltri: "Carlo De Benedetti in carcere, Berlusconi mai"
Continua a dividere, Silvio Berlusconi. La richiesta di perizia psichiatrica per il Cav avanzata dai pm del processo Ruby Ter anima la serata a DiMartedì, su La7, con Giovanni Floris che innesca un vivacissimo confronto tra Alessandro Sallusti, direttore di Libero, e Stefano Feltri, alla guida di Domani. L'editore di ques'ultimo, che punta a "svuotare" Repubblica e Fatto quotidiano, è quel Carlo De Benedetti "nemico" storico dell'ex premier e leader di Forza Italia. E proprio lì va a parare Sallusti.
"Mi spiace che ancora a distanza di anni si sia ancora qui a combattere questa guerra civile, tutti contro un uomo". Secondo Marco Damilano, direttore dell'Espresso, il giorno più importante di Berlusconi è stato quando è andato a fare servizio civile. "Secondo me - replica Sallusti - è stato quando ha portato Putin a Pratica di Mare e ha messo fine alla Guerra fredda. O quando a Onna raggiunse un consenso personale superiore a quello di Draghi oggi o del suo stesso partito".
Quindi, rivolgendosi a Feltri: "Se fosse intellettualmente onesto dovrebbe ricordarlo, De Benedetti è stato in carcere per tangenti ma Feltri non gli nega il diritto di essere proprietario del suo giornale. Il tuo direttore in carcere c'è stato, Berlusconi in carcere non c'è mai stato". Il direttore di Domani, piuttosto imbarazzato, non potendo negare un fatto inoppugnabile, la butta ovviamente in politica: "E grazie, si è fatto le leggi da solo per non andarci".
Il tenore della discussione scivola inevitabilmente sull'anti-berlusconismo militante, tanto che sempre Feltri a fronte della raffica di reati contestati al Cav e inchieste varie, a domanda di Floris risponde così: "Berlusconi perseguitato? No, siamo noi a essere perseguitati da lui e dalla sua esigenza di nascondersi dai processi". Gira che ti rigira, si torna sempre al punto di partenza.