Giustizia, passa la fiducia sulla riforma Cartabia alla Camera: rientrati i disordini grillini, "solo" 13 assenti
Nella notte c'è stato il primo via libera alla riforma Cartabia. Il provvedimento è passato alla Camera con 462 sì, 55 no e un astenuto al primo articolo; 458 sì e 46 no al secondo. Il percorso, però, non è stato affatto semplice. Prima di arrivare a questo voto, tanto desiderato dal premier Mario Draghi, ci sono stati scontri e mediazioni. A creare maggiore scompiglio il M5s di Giuseppe Conte, inizialmente contrario al testo presentato dalla Guardasigilli. Inoltre, molti - domenica scorsa - avevano disertato la votazione sulle pregiudiziali di costituzionalità. E per il leader in pectore dei grillini non è stato agevole mettere ordine.
Nella prima votazione di questa notte, invece, sono stati 13 i pentastellati assenti. Solo una parte di questi, però, sarebbe riconducibile alla fronda. Già ieri mattina Conte si era mostrato piuttosto sicuro di sé: "Crediamo di aver raggiunto e aggiunto dei significativi miglioramenti, quindi i parlamentari del M5S daranno il loro voto ed esprimeremo compattezza". Se da una parte, però, c'è ancora qualche malpancista, dall'altra c'è anche chi festeggia.
A festeggiare per il sì a questa riforma è Mariastella Gelmini, che ha detto: "È un nostro merito se oggi non siamo più soli a difendere il garantismo, è grazie a 25 anni di battaglie. La Lega è arrivata sulle nostre posizioni. Lo stesso accadrà anche con FdI". La Lega, invece, si è detta soddisfatta per "aver evitato che venissero trattati allo stesso modo i mafiosi e i ladri di galline". E reclamando il merito delle proroghe per reati di violenza sessuale e associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Oggi ci sarà la votazione finale alle 19 in diretta tv. Poi il testo andrà al Senato per l’approvazione definitiva.
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