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Giustizia, il voto in aula: fuga dal M5s verso FdI, clamorosa sconfitta per Giuseppe Conte

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Il Movimento 5 Stelle, come molti sospettavano, si sfascia sulla riforma della Giustizia. Giuseppe Conte è alle prese con fughe edefezioni. L’aula della Camera dei deputati, infatti, ha respinto con 357 voti contrari e 48 favorevoli le pregiudiziali di costituzionalità (presentate da Fratelli d'Italia e Alternativa c’è) sul ddl di delega al Governo che riguarda "processo penale e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari pendenti presso le corti d’appello". A tanti grillini non è piaciuto l'addio alle misure sulla prescrizione. La prima defezione al ddl delega di riforma del processo penale è quella del deputato grillino Alessandro Melicchio che ha votato con Fratelli d'Italia e Alternativa c’è, il gruppo di ex grillini fuoriusciti dal Movimento.

 

 

Si è poi scoperto che sono stati 41 i parlamentari M5S che non hanno partecipato alla votazione. Tra loro il capogruppo in commissione Giustizia Eugenio Saitta, l’ex sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi, alti nomi pesantissimi come l’ex sottogretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro e l’ex ministra Giulia Grillo.

 

 

 

Tra gli altri partiti, ricorda il Tempo, si segnalano  in Forza Italia 33 assenze su 77 deputati, mentre sui 24 parlamentari di Coraggio Italia non partecipano al voto in 9. Gruppo con più presenze il Pd con 12 assenti su 93 deputati. "Chissà cosa avrebbero fatto i militanti grillini qualche anno fa se decine di parlamentari non si fossero presentati una domenica di primo agosto per un voto così importante", si chiede ancora il Tempo che certifica così lo stato attuale del Movimento fondato da Beppe Grillo, alle prese ancora con il nuovo corso politico inaugurato con Giuseppe Conte. L'avvocato, ex premier, è stato infatti scelto come capo politico, dopo lunghe trattative politiche e liti con Beppe Grillo. Discussioni durate settimane che hanno coinvolto altri big come Luigi Di Maio e Roberto Fico. Un punto d'intesa sembrava essere stato trovato, ma oggi sulla giustizia ecco che le prime crepe fanno presagire tempi cupi per il Movimento.

 

 

 

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