Giulia Bongiorno contro i complottisti M5s: "Stupro, difendo la ragazza per colpire Beppe Grillo? I fatti risalgono al 2019"
Zitti tutti, parla Giulia Bongiorno. Intervistata dal Corriere della Sera, fa il punto sulla riforma della giustizia che oggi, domenica 1 agosto, arriva in Parlamento. E la senatrice leghista rivendica il risultato, rivendica il fatto che sia stata smantellata la riforma di Alfonso Bonafede e scaccia le accuse di chi sostiene che, nei fatti, ai tempi il Carroccio la sostenne.
"Per la Lega sono essenziali le garanzie per gli imputati nel processo e la certezza della pena - sottolinea la Bongiorno -. Nelle prime proposte c'era una limitazione della possibilità di appellare", ricorda. "Da avvocato ho visto tante volte ribaltare una sentenza di condanna di primo grado. Ecco perché si sbaglia quando si dice che gli avvocati non devono fare i parlamentari. Se calpesti la polvere del tribunale sai di cosa parli".
Quindi la secca replica a chi accusa la Lega di aver lottato affinché fosse concesso tempo ai processi di mafia. "Falso - taglia corto la Bongiorno -. Prima del CdM ho fatto un comunicato in cui prendevamo posizione a favore di un ampliamento dei termini per quei processi e per le associazioni finalizzate al traffico di stupefacenti, nonché per le violenze sessuali".
Poi, il Corsera si spende in una domanda velenosa. "Lei difende la ragazza che accusa il figlio di Beppe Grillo" nella vicenda dello stupro in Sardegna. "Insinuano che l'abbia fatto per colpirlo", aggiunge il Corsera. E anche in questo caso, la replica della Bongiorno non lascia spazio ad ambiguità: "La riforma riguarda fatti dal 2020 in poi. Quelli sono del 2019", taglia corto e conclude.