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Giulia Bongiorno, "per i giudici non era una priorità". Il drammatico racconto del cliente morto: Bonafede e M5s che dicono?

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Oggi, domenica primo agosto, Giulia Bongiorno si concede in una lunga intervista al Corriere della Sera. La senatrice leghista, ovviamente, si spende sulla riforma della giustizia firmata da Marta Cartabia. Lo fa al termine della settimana in cui è stata varata in Consiglio dei Ministri, dopo un lungo braccio di ferro, e nel giorno in cui, eccezionalmente di domenica, il testo approderà in aula (già, i Parlamentari hanno fretta di andare al mare e così, eccezionalmente, lavorano anche di domenica).

 

E la Bongiorno, nell'intervista, oltre alle considerazioni su quanto accaduto negli ultimi sette giorni e a quelle sulle novità introdotte dalla riforma, si spende anche in un aneddoto personale e professionale. Un aneddoto doloroso.

Ricorda infatti Giulia Bongiorno: "Un mio cliente che aveva rinunciato alla prescrizione perché voleva dimostrare di essere innocente è morto prima che fissassero la sua udienza perché da quel momento hanno ritenuto non prioritario il suo processo", conclude la senatrice leghista.

 

E alla luce di questo racconto, ci si chiede se, per caso, uno come Alfonso Bonafede sia in grado di comprendere che situazioni del genere non si dovrebbero mai verificare (se non, appunto, per scelta del diretto interessato). Ma no, non ci lludiamo: ai grillini forcaioli e manettari, il concetto difficilmente arriva...

 

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