Procura di Milano, la rivolta delle toghe: difendono il pm Storari rimosso, il capo Greco isolato e furioso
Caos alla Procura di Milano, dove quasi cento magistrati sono insorti per difendere Paolo Storari, il pm che consegnò i verbali del "pentito" Pietro Amara a Piercamillo Davigo. A scatenare la protesta è stata la decisione del procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi di chiedere al Csm la testa di Storari: via da Milano e mai più pubblico ministero. Una decisione che ha fatto partire una raccolta di firme a sostegno del collega sotto accusa.
Nel documento fatto girare nella Procura di Milano, i firmatari hanno sostenuto che "la loro serenità non è turbata dalla presenza del collega". Esattamente l'opposto di quello che dicono il capo della Procura Francesco Greco e il pg della Cassazione. Secondo questi ultimi, infatti, Storari avrebbe messo "a disagio" l’intero ufficio dopo aver consegnato i verbali a Davigo e dopo aver continuato a indagare su Amara e sulla fuga di notizie. Ecco perché Storari andrebbe cacciato da Milano.
L'insurrezione dei magistrati adesso rappresenta un vero e proprio colpo all’immagine di uno degli uffici giudiziari più prestigiosi d’Italia. Ad aderire alla raccolta firme sono stati 55 pm, i due terzi del totale. Alcuni di questi sono nomi importanti, come riporta il Giornale: il primo è quello di Alberto Nobili, a capo dell’antiterrorismo. Con lui, tre procuratori aggiunti, i "vice" di Greco: Ferdinando Targetti, Tiziana Siciliano e il capo dell’antimafia Alessandra Dolci. Nomi che il procuratore non avrebbe voluto leggere. Greco, comunque, dopo l'estate andrà in pensione, lasciando dietro di sé una Procura spaccata. Prima, però, bisogna vedere da che parte si schiererà il Csm in questo scontro.