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Riforma Cartabia, colpo di mano del Movimento 5 Stelle. Draghi costretto a far slittare tutto

Draghi e Conte

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La riforma della giustizia del Guardasigilli Marta Cartabia approderà nell’Aula della Camera venerdì 30 luglio, con la discussione generale. Lo ha annunciato il vicepresidente dell’assemblea Ettore Rosato, comunicando quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Il rinvio si è reso necessario rispetto all'originaria convocazione per domani, 23 luglio.

D'altronde sul tavolo ci sono 1.631 subemendamenti, di questi ben 917 sono del Movimento 5 Stelle che non riesce a ingoiare il boccone amaro della cancellazione della riforma di Alfonso Bonafede. Con quella del ministro della Giustizia si parla infatti della riforma del processo penale che riscriverà i tempi dei processi, cambiando le regole per la prescrizione e introducendo il meccanismo dell'improcedibilità per la durata dei dibattimenti in Appello e in Cassazione. Proprio questo è il tema contro cui si scagliano i pentastellati che con Bonafede pretendono lo stop alla prescrizione.

E a nulla sono serviti i tentativi di mediazione del Pd che, attraverso la capogruppo Debora Serracchiani, proponeva una riforma transitoria fino al 2024: 3 anni per i processi di Appello, mentre poi a regime gli stessi dibattimenti dovranno durare due anni, e tre solo per i reati più gravi. Inutile dire che lo stallo mette i bastoni tra le ruote a Mario Draghi, intenzionato a chiudere il prima possibile la questione. Anche se c'è già chi vede nel muro M5s un serio rischio per la tenuta del governo. "Le lune di miele finiscono in fretta - ha commentato Pietro Senaldi, condirettore di Libero -, c'è troppa agitazione e non porta mai bene". 

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