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Sergio Mattarella smentisce i Cinque stelle: "Nessuna perplessità sulla riforma della giustizia"

 Sergio Mattarella

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Sono assolutamente false tutte quelle voci che circolano nella galassia 5 stelle sulle perplessità del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla riforma della Giustizia. Voci raccolte dal Fatto quotidiano che se fossero vere metterebbero realmente in difficoltà la ministra Marta Cartabia e la riforma. Secondo queste voci il capo dello Stato sarebbe critico su certi aspetti chiave del nuovo processo penale e nutrirebbe dei dubbi sulla norma che conferisce al Parlamento il potere di decidere i reati da perseguire con maggiore urgenza, togliendo in questo modo ai pm il potere costituzionalmente garantito di scegliere i fascicoli ai quali dare la precedenza. Di più. Secondo altre indiscrezioni, riporta La Stampa, Mattarella sarebbe addirittura pronto ad avallare la stroncatura della riforma Cartabia che il Consiglio superiore della magistratura - che lui presiede - domani 22 luglio metterà nero su bianco. Indiscrezioni e voci che però non trovano alcun riscontro al Quirinale, che anzi si dice stupito.

 

 

Alcune fonti dal Colle tengono a precisare che le valutazioni sulla riforma saranno fatte quando sarà opportuno, quindi al termine di un iter parlamentare appena iniziato e su cui il presidente, per rispetto dei ruoli istituzionali, si astiene dal giudicare. Non solo. Viene proprio escluso, anche alla luce della valanga di emendamenti già presentati, che  Mattarella abbia perplessità su questo o quell'aspetto del testo della Guardasigilli che come la stessa Cartabia continua a sottolineare, è stato dibattuto all'interno del governo e approvato all'unanimità. Eppoi, è impensabile che il Quirinale non ne abbia già preso visione trattandosi di giustizia.

 

 

Insomma, Mattarella dal Colle avrebbe dato il via libera. E anche il Consiglio superiore di magistratura, a quanto pare, non stroncherà la riforma ma darà un giudizio equilibrato con alcuni "chiaroscuri". Ma quindi perché si continua a vociferare di un presidente della Repubblica scettico? Alcune fonti rivelano che nasce tutto da un colloquio privato con Giuseppe Conte, un paio di mesi fa. Pare che il leader in pectore del M5s avesse molto insistito sulle prerogative costituzionali dei pm, trovando d'accordo il presidente. Ma all'epoca la riforma Cartabia non esisteva nemmeno. 

 

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