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Luca Palamara picchia durissimo sulla magistratura: "Al servizio di interessi superiori e politici"

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Dalla magistratura alla politica. Luca Palamara pensa già al futuro e si dice pronto a mettere in campo le sue esperienze: "Non sono mai stato alla ricerca di cariche - premette -, né mi sono mai proposto ad alcuno. Nello specifico nessuno ovviamente mi ha proposto tale candidatura. In ogni caso, il mio contributo per la cosa pubblica va verificato anche sulla base delle attitudini e della opportunità che una figura come la mia con il proprio vissuto e la propria esperienza può dare alla collettività". L'ex magistrato, ora indagato per corruzione, spiega al Tempo di non essere "un uomo per tutte le stagioni e per tutti gli incarichi", quindi "se ciò che mi venisse proposto fosse nelle mie corde e capissi di poter dare un contributo serio al pubblico, valuterò, perché no?".

 

 

Di certo Palamara non le manda a dire ai colleghi e, dopo aver scoperchiato lo scandalo della magistratura piena di falle, ecco che rincara la dose. L'ex membro del Consiglio superiore della magistratura attacca quel "Sistema" da cui prende il nome il suo nuovo libro, scritto a quattro mani con Alessandro Sallusti: "Lo stretto rapporto pm-giornalisti è servito e serve ad intensificare e rafforzare il Sistema. Basti pensare alla fuga di notizie".

 

 

A detta di Palamara ci sono cose, intercettazioni comprese, in mano a una ristretta cerchia di persone. Tra questi i pubblici ministeri e la polizia giudiziaria. "In altre parole - scende nel dettaglio puntando il dito -, la magistratura sembra avere una funzione servente rispetto ad interessi superiori e politici. Eppoi, il venir meno dell'autorizzazione a procedere ha fatto mancare quella linea di confine tra politica e magistratura e le doverose indagini sul potere che la magistratura deve sempre comunque svolgere finiscono in realtà per essere strumentalizzate agli occhi dell'opinione pubblica per favorire una parte politica a scapito dell'altra". E l'ex toga non ha dubbi su chi sia questa parte politica: "Non sono mai entrato nel merito dei processi, ma è indubbio che la caratterizzazione politica, che in alcune circostanze anche la magistratura associata facendo sponda con il più grande partito di sinistra, ha finito per trascinare nel vortice anche quei giudici titolari di delicate inchieste nei confronti del potere politico".

 

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