Marco Travaglio, crisi di nervi e insulti al M5s per la vittoria della Cartabia: "Vergognatevi tutti, tranne i berlusconiani"
Per capire quanto male Marco Travaglio ha preso gli ultimi sviluppi sulla riforma della giustizia basta leggere il suo editoriale odierno sul Fatto Quotidiano. Giovedì sera il Consiglio dei ministri ha raggiunto un’intesa sulla prescrizione, segnando di fatto una grande sconfitta del Movimento 5 Stelle: le altre forze politiche hanno approfittato della debolezza del Movimento, dilaniato dallo scontro per la leadership tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte, per portare avanti una delle riforme più importanti che l’Italia deve fare per ottenere i soldi del Recovery Fund.
"Il nuovo Salvaladri". Insulti in prima pagina a Draghi, Cartabia e Cav: Travaglio, che porcheria
“Gli unici coerenti sul Salvaladri Draghi-Cartabia sono quelli che l’hanno sempre voluto, cioè i berluscones. Tutti gli altri devono semplicemente vergognarsi”, è l’attacco di Travaglio che restituisce subito l’idea di quale sarà il tono del suo commento. Il direttore del Fatto sostiene che “il Pnrr non c’entra una mazza” perché “nessuno ha mai promesso all’Europa né l’Europa ci ha mai chiesto di ripristinare la prescrizione, di rendere l’azione penale facoltativa (a discrezione dei politici) né di abolire l’appello del pm. L’Europa ci chiede una giustizia più semplice, efficiente e rapida, quindi con meno prescrizioni, ergo senza impugnazioni né cavilli dilatatori”.
Travaglio se la prende anche con il M5s, che doveva affossare “a ogni costo” tale riforma, “anche a quello di far cadere il governo”. Anzi quest’ultima strada sarebbe stata la preferita dal direttore del Fatto: “Visti questi cinque mesi di ‘migliori’, ogni giorno che passa è un danno in più. Invece i 5 Stelle, partito di maggioranza relativa senza cui il governo non sarebbe mai nato e non esisterebbe più, si sono piegati anche questa volta, anziché votare contro o almeno astenersi e farsi rincorrere da chi voleva salvare la baracca”.