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Lara Comi, ricordate l'inchiesta con cui la fecero fuori? Archiviata (dopo essere passata per i domiciliari)

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Vi ricordate Lara Comi? Vi ricordate come la sua parabola politica, sul finire del 2019, fu azzoppata da un'inchiesta per la quale fu addirittura messa ai domiciliari? Bene, l'indagine è stata archiviata dal gip di Milano. Si parla della tranche dell'inchiesta "Mensa dei poveri", dove l'ipotesi di reato era quella di finanziamento illecito, ipotesi di reato che aveva colpito la Comi e il presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti.

 

Lo comunica l'avvocato dell'azzurra, Gian Piero Blancolella: "Lara Comi ha appreso con soddisfazione che l'accusa di aver ricevuto finanziamenti illeciti disposti dal presidente Bonometti è stata archiviata". L'accusa si basava sull'ipotesi che Bonometti avesse pagato 31mila euro a Lara Comi nel gennaio 2019 per finanziare due ricerche di mercato sull'Europa alla società Premium Consulting srl, di cui la stessa Lara Comi è socia.

Biancolella, da par suo, ha sempre sostenuto l'innocenza dell'assistita: "La consulenza era regolare e non c’è stato alcun finanziamento illecito". In una nota, l'avvocato sottolineò che "non vi era quindi motivo per simulare un contributo elettorale con una prestazione di servizi. In ogni caso la prestazione è stata resa dalla società, nell’ambito dell’oggetto sociale della stessa e nell’ambito delle specifiche competenze".

 

All'epoca dei fatti, interpellata dal Corsera, la Comi affermò: "Apprendo con stupore dell’inchiesta dai media. Io non ho ricevuto nulla. Mi sembra comunque un’accusa assurda, perché non c’era alcun motivo di trovare eventuali consulenze false per un finanziamento. I lavori sono stati svolti, ma l’accusa, ripeto, è assurda".

Al contrario, prosegue l'iter giudiziario che riguarda Lara Comi e altre 100 persone per contestazioni di corruzione, truffa al Parlamento europeo e false fatture negli altri filoni della maxi inchiesta dei pm Bonardi-Furno-Scudieri.

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